
153 anni. Tanto è passato da quel 22 agosto 1864 durante il quale fu firmata la prima Convenzione di Ginevra. Come ogni anno, festeggiamo questo anniversario, momento storico in cui la visione del nostro fondatore Henry Dunant diventò un trattato riconosciuto a livello internazionale.
I dodici Stati
Dodici stati, nella Conferenza diplomatica convocata dalla Svizzera, adottano la prima “Convenzione di Ginevra per il miglioramento della sorte dei feriti in campagna”: 10 articoli che sanciscono ufficialmente la neutralità e la protezione dei mezzi e degli uomini che portano soccorso. Inoltre, la Croce Rossa su sfondo bianco è adottata come simbolo di protezione e neutralità riconosciuto a livello internazionale. Sono riconosciute le neonate Società Nazionali di Soccorso che diventeranno le Società Nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. Nasce così anche il Diritto Internazionale Umanitario che da quel momento in poi avrà il compito di proteggere i feriti, come i civili e le categorie vulnerabili, durante i conflitti armati.
Cosa significano oggi le Convenzioni di Ginevra
Oggi, dopo 153 anni, ricordare quella storica firma è ancora di stretta attualità. La visione di Dunant è ancora infatti attualissima, nel Mar Mediterraneo, come nelle zone di guerra o in quelle zone grigie delle nostre società. Oggi più che mai dobbiamo sensibilizzare i governi e tutti gli attori in campo al rispetto delle Convenzioni di Ginevra: troppe volte i nostri volontari, i civili, gli ospedali, le infrastrutture vitali come l’acqua, diventano un ignobile strumento di guerra. Basta vedere i recenti accadimenti in Yemen, Repubblica Centrafricana, Siria, Afghanistan per capire che bisogna lavorare sempre di più nella diffusione del Diritto Internazionale Umanitario, nella pressione sugli Stati e sulle parti in conflitto perché i soccorritori e i civili non finiscano nel centro del mirino.
La campagna #NotATarget
Dall’inizio dell’anno a oggi, 24 tra volontari e operatori della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa sono stati uccisi, mentre portavano la loro opera di soccorso. È una situazione inaccettabile: per questo, in occasione della Giornata umanitaria mondiale, abbiamo sostenuto la campagna promossa dalla Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, “#NotATarget”, proprio per ribadire che civili e personale di soccorso non possono mai essere un obiettivo. Nel giorno in cui festeggiamo le radici profonde della Croce Rossa, non possiamo rimanere in silenzio davanti alle gravi violazioni che aumentano invece di diminuire in questo mondo fatto di guerre asimmetriche e conflitti dimenticati.