Il 15 giugno scorso è stata una giornata molto importante per tutti noi, nella quale abbiamo festeggiamo il 153° Anniversario della fondazione della Croce Rossa Italiana. Quest’anno la ricorrenza è stata particolarmente importante perché ci ha consentito di tracciare un bilancio della nuova Associazione, nata a gennaio 2016, e tornata a ogni livello nazionale e locale completamente nelle mani dei volontari
Il lungo percorso di riforma
Dopo aver portato a termine il lungo percorso di riforma, oggi abbiamo una Croce Rossa più snella, vicina alle nostre comunità, pronta a intercettare giorno dopo giorno le numerose sfide umanitarie. Ho voluto anche ricordare l’importantissimo ruolo del Corpo delle Infermiere Volontarie e del Corpo Militare, che ci rendono fieri in Italia e all’Estero per la loro operatività anche al fianco delle nostre Forze Armate.
Le sfide della nuova CRI
Dalle emergenze, in cui la Croce Rossa fa parte con orgoglio del sistema nazionale di Protezione Civile, al supporto alle popolazioni migranti che arrivano sulle nostre coste. Ancora dai servizi di prossimità nelle città all’educazione alla salute, alla cultura della non violenza e alla cittadinanza attiva. Sono tantissimi gli ambiti e gli interventi quotidiani portati avanti dalle donne e dagli uomini di Croce Rossa. E ancora, nelle grandi metropoli, grazie alle Unità di Strada, siamo capaci di intervenire in quelle zone grigie della società, dove vivono gli invisibili, gli ultimi, tutti quelli che rischiano di non avere alcun tipo di supporto.
L’attuale ruolo del mondo del volontariato
In un mondo sempre più disattento e disumanizzato, il volontario ha un ruolo cruciale. Come scrisse il nostro fondatore Henry Dunant nel suo “Un ricordo di Solferino”, la Croce Rossa deve rappresentare il meglio della società civile, persone ben preparate e formate pronte a intervenire quando necessario. Cito con orgoglio queste parole perché penso che la Croce Rossa Italiana stia sempre più andando in questa direzione.