IN BANGLADESH PER SUPPORTARE LA MEZZALUNA ROSSA NELLE ATTIVITÀ IN FAVORE DELLE PERSONE IN FUGA DAL MYANMAR
IN BANGLADESH PER SUPPORTARE LA MEZZALUNA ROSSA NELLE ATTIVITÀ IN FAVORE DELLE PERSONE IN FUGA DAL MYANMAR
IN BANGLADESH PER SUPPORTARE LA MEZZALUNA ROSSA NELLE ATTIVITÀ IN FAVORE DELLE PERSONE IN FUGA DAL MYANMAR

Oltre 507.000 persone, dallo scorso 27 agosto, hanno attraversato il confine tra il Myanmar e il Bangladesh, fuggendo dalla violenza nelle aree settentrionali dello stato di Rakhine. La maggior parte di loro sono donne e bambini che, in questo momento, vivono in insediamenti improvvisati a Cox’s Bazar, in condizioni difficilissime. Questa è una delle crisi più grandi e complesse della regione da decenni: cibo, acqua, assistenza sanitaria, igiene e un posto dove stare sono le priorità. Ecco perché in questi giorni mi trovo in Bangladesh, per toccare con mano la situazione e fornire il maggior supporto possibile.

La Mezzaluna Rossa del Bangladesh

Ho potuto constatare come i volontari della Consorella del Bangladesh abbiano fornito una risposta tempestiva, fornendo kit di emergenza, soccorso medico e aiutando le persone a contattare i parenti. Ogni giorno si lavora duramente a Cox’s Bazar. Sono presenti squadre nazionali di risposta alle catastrofi e gruppi che forniscono assistenza sanitaria. Anche la Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa sta sostenendo al massimo i volontari impegnati in queste delicate operazioni. Nel lungo termine il governo del Bangladesh prevede di costruire 14.000 rifugi d’emergenza (ciascuno in grado di ospitare sei famiglie) in un campo di 2.000 ettari nella zona di Kutupalong /Balukhali.

Cox’s Bazar

La situazione è drammatica. Ecco perché domani e dopodomani ho deciso di visitare Cox’s Bazar. Le persone in fuga dallo stato di Rakhine vivono in una realtà di sovraffollamento, da un mese senza accesso ad acqua pulita o a un numero sufficiente di servizi igienici. Questo sta creando un grave rischio di malattie causate dall’acqua, come il colera.

Urgente bisogno di aiuti umanitari

La Federazione Internazionale ha già dato a quasi 100.000 persone forniture di emergenza, ma migliaia di famiglie rimangono senza cibo, acqua, un luogo asciutto per dormire e assistenza sanitaria. Bisogna fare di più. Il rischio di epidemie è estremamente elevato e la campagna di vaccinazione contro il colera è sicuramente un passo importante verso la protezione delle persone, ma non è tutto. Sono anche state attivate tre cliniche mobili che hanno già curato circa 4.000 persone, con casi che vanno da ferite da proiettili e ustioni a diarrea, febbre, problemi respiratori, malnutrizione e disidratazione. Un ospedale di campo della Croce Rossa, con un’unità di isolamento per 40 persone, sarà aperto nei prossimi giorni. Il mezzo milione di persone che sono fuggite dalla violenza e hanno perso tutto, ora meritano di essere trattate con dignità e rispetto.

Photo Credit: Matteo Micucci/Croce Rossa Italiana