CENTENARIO GRANDE GUERRA E 2 GIUGNO: CONTRIBUTO CROCE ROSSA A COSTRUZIONE STORIA D’ITALIA
CENTENARIO GRANDE GUERRA E 2 GIUGNO: CONTRIBUTO CROCE ROSSA A COSTRUZIONE STORIA D’ITALIA
CENTENARIO GRANDE GUERRA E 2 GIUGNO: CONTRIBUTO CROCE ROSSA A COSTRUZIONE STORIA D’ITALIA
CENTENARIO GRANDE GUERRA E 2 GIUGNO: CONTRIBUTO CROCE ROSSA A COSTRUZIONE STORIA D’ITALIA

La Croce Rossa è il frutto della “visione” di una grande personalità: il cittadino svizzero Henry Dunant, che compie una vera e propria rivoluzione nel 1862 a Ginevra con la pubblicazione del libro “Un Souvenir de Solferino”, cruda cronaca della battaglia risorgimentale del 1859. Dopo l’uscita di questo testo la percezione della guerra non sarà più la stessa, tanto quanto l’identità della nostra Nazione. E il frutto maturo di questo percorso si coglie pienamente durante la Grande Guerra, di cui quest’anno celebriamo il Centenario dalla fine e che sarà celebrato anche nella consueta Rivista del 2 giugno prossimo.

La nascita della Croce Rossa

Nel 1864 viene ufficialmente ratificata la Convenzione di Ginevra. In Italia sorge l’”Associazione di soccorso ai malati e feriti in guerra”, per iniziativa dell’”Associazione medica di Milano”. A quella del Comitato di Milano, segue presto la formazione di Comitati e Sottocomitati nelle altre regioni d’Italia finché, nel 1882, si riuniscono tutti sotto il Comitato Centrale di Roma, ormai divenuta Capitale d’Italia, e nasce così, con la Legge del 1884 e sotto l’Alta protezione del Re e della Regina, l’”Associazione Italiana della Croce Rossa per il soccorso dei malati e feriti in guerra”.

La CRI e la Prima Guerra Mondiale

La “giovane” Croce Rossa Italiana ha un ruolo chiave nella Grande Guerra. Partecipa attivamente all’assistenza e al soccorso dei feriti, dal fronte alle retrovie. Solo qualche numero, per capire la portata degli interventi: 65 ospedali da guerra attendati, 3 ospedali di tappa, 2 ospedali chirurgici mobili, 4 sezioni di sanità, 32 ambulanze da montagna, 29 posti di soccorso ferroviari, 24 treni ospedali, 15 sezioni automobilistiche, 3 sezioni da campo per Infermiere Volontarie, 1 ambulanza lagunare ed 1 ambulanza fluviale, 6 ambulanze radiologiche e 4 bagni doccia mobili. Inoltre, vengono impiantati diversi magazzini di rifornimento e depositi. 1163 sono gli ufficiali medici, 427 ufficiali di amministrazione, 165 farmacisti, 273 ufficiali automobilisti, 157 cappellani, 1080 Infermiere Volontarie, 9500 tra graduati e militi. Inizia una mobilitazione nazionale: sono messi a disposizione da enti pubblici e privati, infatti, nelle varie regioni d’Italia dei locali grazie ai quali si riesce a fronteggiare il ricovero dei feriti. Si arriva a un totale di 204 ospedali territoriali dove sono ricoverati complessivamente 696.993 militari. Nasce in quel periodo, inoltre, la “Croce Rossa Italiana Giovanile” con il compito di propagandare tra la gioventù delle scuole gli ideali e le finalità dell’Istituzione. La CRI non si limita all’assistenza emergenziale: organizza ospedali per i reduci mutilati con lo scopo di reintegrarli al lavoro, con un laboratorio di protesi e rieducazione sia morale che professionale. Nel 1917 viene costituita la “Commissione per le opere antitubercolari della Croce Rossa Italiana”, allo scopo di integrare in modo più facile e veloce le diverse procedure sanitarie contro la malattia.

Il ruolo delle donne

Con gli uomini impegnati al fronte, molte attività di assistenza vengono delegate quasi esclusivamente alle donne. Particolare peso riveste il Corpo delle Infermiere Volontarie, istituito qualche anno prima, nel 1908, per volontà della Regina Margherita con lo specifico compito di prestare assistenza alle Forze Armate. Da questa prospettiva, la storia della partecipazione femminile in Croce Rossa durante la Prima Guerra Mondiale rappresenta un capitolo importante nella storia dell’emancipazione femminile.

Il Comitato Internazionale di Croce Rossa: l’Agenzia internazionale dei prigionieri di guerra

La Prima Guerra Mondiale ha rappresentato anche per il Comitato Internazionale di Croce Rossa (CICR) un banco di prova e una rottura con le modalità di azione che erano state messe in pratica fino a quel momento. Una delle azioni innovative è l’istituzione dell’“Agenzia internazionale dei prigionieri di guerra”, allo scopo di ristabilire il contatto fra i prigionieri di guerra e le loro famiglie. Questa attività, poi, troverà un maggiore sviluppo nella tutela delle garanzie dei prigionieri di guerra. Allo stesso tempo questo Ente si occupa di far arrivare ai prigionieri corrispondenza e soccorsi e organizzare scambi di detenuti o di personale sanitario, in conformità con la Convenzione di Ginevra.

La Rivista del 2 giugno

Durante la Grande Guerra, insomma, vengono gettate le basi della moderna organizzazione della Croce Rossa sotto tanti punti di vista. Ecco perché sono molto orgoglioso, in particolar modo in quest’anno di Celebrazione del Centenario, di vedere le nostre donne e i nostri uomini sfilare per la Rivista del 2 Giugno: perché a distanza di un secolo dalla battaglia di Vittorio Veneto, la consueta sfilata per la Festa della Repubblica ai Fori Imperiali offre un’occasione per riflettere sulla storia d’Italia. Storia che le volontarie e i volontari, il Corpo Militare e le Infermiere Volontarie della CRI hanno contribuito a costruire.