
Per il “Giorno del Ricordo” 2017, la celebrazione per ricordare le vittime delle foibe, l’esodo degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e la più complessa vicenda del confine orientale, Francesco Rocca sulle colonne de Il Tempo ha presentato il contenuto di inediti report stilati, tra gli altri, dalla Croce Rossa Italiana nel 1945.
L’intervista a Il Tempo per il Giorno del Ricordo
In occasione del “Giorno del Ricordo”, la celebrazione istituita da una legge dello Stato nel 2004 al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale, il presidente Francesco Rocca ha rilasciato un’intervista al quotidiano Il Tempo attraverso la quale ha presentato il contenuto di inediti report stilati, tra gli altri, dalla Croce Rossa Italiana nel 1945, che svelano aspetti poco noti o completamente sconosciuti di una vicenda storica che, per oltre cinquant’anni, ha subito una sorta di damnatio memoriae.
Il supporto della Croce Rossa ai giuliano-dalmati: emersi documenti d’archivio
“Partiamo dal presupposto che la Croce Rossa – ha spiegato Rocca nell’intervista – si è sempre impegnata per alleviare, in ogni circostanza, le sofferenze. Perciò era impossibile pensare che non fosse intervenuta in questa tragedia. Sono emersi alcuni documenti d’archivio, attraverso i quali emerge come la Croce Rossa, sia italiana che internazionale, abbia operato a favore di questi nostri connazionali in difficoltà”.
I tragici eventi
Dopo la fase degli “infoibamenti” (ossia l’eccidio di migliaia di italiani – tra cui donne, bambini, sacerdoti, esponenti della Forza Pubblica e persino partigiani bianchi invisi ai titini – gettati in fosse carsiche note, appunto, come “foibe”) seguì il massiccio esodo della popolazione: circa 350.000 italiani lasciarono tutto. Sono troppi, ancora oggi, gli aspetti completamente ignorati della vicenda, le “storie nella storia”, come quella del “coinvolgimento” della CRI.
I report stilati dalla Croce Rossa
“Significativa rilevanza hanno avuto i report stilati dalla Croce Rossa – continua Rocca sulle colonne del quotidiano romano – e dalla Guardia di Finanza. Si tratta di alcuni tra i pochissimi documenti non distrutti, attraverso i quali è stato possibile ricostruire i fatti e, talvolta, ritrovare alcuni nomi di persone ‘scomparse’”.
Il personale della CRI “scomparso” a Trieste e a Pola
I documenti in questione dimostrano il prezzo pagato anche dalla CRI. “Secondo un rapporto stilato da una Commissione d’inchiesta anglo-americana – spiega il Presidente di CRI – personale della Croce Rossa Italiana fu arrestato, a Trieste e a Pola, tra il maggio e il giugno del 1945. Di loro non si è più saputo nulla. Furono indicati soltanto come “scomparsi” e non ne conosciamo il numero preciso”.
Il Treno della Vergogna
L’esposizione di questi aspetti storici poco noti, prosegue poi con la narrazione del grave fatto conosciuto come il “Treno della Vergogna” di Bologna: “Sappiamo che la Croce Rossa era a Bologna nel 1947, nei giorni dei fatti del “Treno della Vergogna” – racconta Rocca – assieme alla Pontificia Opera di Assistenza, per aiutare gli esuli-giuliano dalmati in fuga dalla Jugoslavia e stipati da giorni in vagoni, in condizioni disumane. Erano pronti pasti caldi, latte e coperte, ma le ormai note vicende non hanno consentito ai nostri volontari, che tentarono senza successo di aiutare gli esuli stremati dal drammatico viaggio, di essere operativi.
Il coinvolgimento del Comitato Internazionale
Anche il Comitato internazionale fu coinvolto nei drammi del Confine Orientale. “Il Comitato Internazionale di Croce Rossa – prosegue Rocca – fece opera di mediazione per la liberazione dei prigionieri italiani nei campi di concentramento del confine orientale”. L’intervista del Presidente di Croce Rossa Italiana al Tempo si chiude con questa riflessione: “Questi sono soltanto piccoli tasselli utili a ricucire una delle pagine strappate più dolorose della nostra storia, nelle quali si “intreccia” il lavoro della Croce Rossa a favore degli esuli. Purtroppo la storia si ripete e, ancora oggi, sono tante le popolazioni in fuga dalla violenza, dalla tortura e dalle guerre, alla ricerca di un futuro migliore”.