IN IRAQ PER DISCUTERE DELLE NUOVE PRIORITÀ UMANITARIE
IN IRAQ PER DISCUTERE DELLE NUOVE PRIORITÀ UMANITARIE
IN IRAQ PER DISCUTERE DELLE NUOVE PRIORITÀ UMANITARIE
IN IRAQ PER DISCUTERE DELLE NUOVE PRIORITÀ UMANITARIE

Mi trovo a Baghdad, in Iraq, al fianco del primo ministro al-‘Abadi e dei leader della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa provenienti da tutto il Medio Oriente e dal Nord Africa, per discutere delle crescenti crisi umanitarie che negli ultimi anni hanno colpito l’area. Come affrontare le nuove sfide umanitarie? Come assicurare una sostenibilità ai nostri interventi? Come garantire l’accesso umanitario e il rispetto dei soccorritori? Questi sono solo alcuni degli interrogativi fondamentali della discussione all’interno della decima conferenza delle Società nazionali di Croce Rossa e di Mezzaluna Rossa del Medio Oriente e del Nord Africa (MENA).

L’appello della Federazione Internazionale

La riduzione dello spazio umanitario neutrale e imparziale cresce di pari passo alla vulnerabilità di milioni di persone. Donne e uomini che ogni giorno sperano che le decisioni delle grandi potenze riguardino la loro sicurezza, la loro pace. Medio Oriente e Nord Africa ospitano gravi crisi umanitarie ormai da diversi anni, proprio per questo il nostro dibattito è dedicato alla pianificazione della strategia collettiva per il prossimo decennio. Siamo di fronte a crisi protratte nel tempo, che dopo anni non sono ancora soggetto di una soluzione politica, che dopo anni feriscono in modo visibile e non i civili, proprio come fosse il primo giorno. Sono infatti milioni le persone vulnerabili che soffrono per l’assenza di una quotidianità pacifica e solamente insieme, sostenendo i nostri principi e la protezione dello spazio umanitario, possiamo dare loro l’umanità che meritano.

Un conflitto senza fine

Il crescente disprezzo per le leggi e le norme umanitarie alimenta i conflitti che da anni caratterizzano moltissime nazioni come Iraq, Yemen, Siria, Libia e Palestina. In questo scenario sono i civili a pagare il prezzo più alto, a sopportare il peso dei combattimenti, mentre le agenzie umanitarie riescono a raggiungerli sempre più difficilmente. Le crisi protratte richiedono enormi risorse finanziare e umane, che diminuiscono con il passare dei giorni, rendendo sempre più difficile l’aiuto locale. Gli interventi umanitari rischiano di diventare sempre meno sostenibili ed è questo il motivo per cui milioni di persone si mettono in viaggio, obbligati a lasciare la propria comunità, la propria casa, la propria terra.

L’importanza di proteggere le persone

Circa 35 milioni di persone sono state costrette a lasciare le loro case in Medio Oriente e in Nord Africa, obbligati a lottare per accedere ai servizi primari e al supporto di cui hanno bisogno per sopravvivere. E rischiano anche di diventare vittime di politiche e di leggi che danno priorità al controllo delle frontiere sull’umanità e sulla dignità, mentre tutte le persone che migrano, indipendentemente dal loro status, dovrebbero avere accesso alla protezione e all’assistenza umanitaria che meritano.

La forza di oggi per la cultura di domani

È difficile riuscire a pensare ai più di 2 milioni di iracheni sfollati in tutto lo stato o ai quasi 9 milioni di persone che necessitano di assistenza umanitaria in Iraq. Nonostante sia un popolo che ha mostrato una grande resilienza e la forza di ricostruire la vita quotidiana, è importante che oggi chiunque possa tornare in sicurezza nella propria città d’origine o ovunque decida di proseguire la propria vita. È necessario promuovere una cultura di pace e di non violenza, proteggere e responsabilizzare i giovani e i volontari che operano in situazione di conflitto, per poter lavorare sulla sostenibilità delle missioni e sull’inevitabile impatto della migrazione sulle comunità ospitanti.

Il ruolo dei Giovani

Credo che i Giovani volontari ricoprano un ruolo primario come agenti di cambiamento e come leader: da loro nascono le idee più innovative e creative per superare le divisioni politiche, culturali, religiose e sociali. L’identità della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa è locale: è dal territorio che partiamo per raggiungere le persone in difficoltà, ovunque si trovino nel mondo, e in questo la gioventù gioca un ruolo chiave affinché nessuno venga lasciato da solo.