
Sette anni di conflitto, sette anni di ferite profonde e di paura, sette anni di persone che cercano una pace ancora apparentemente lontana. La guerra in Siria pesa sulle spalle dei civili da troppo tempo: c’è bisogno di una soluzione politica.
Una nuova fase di tensioni
Gli ultimi bombardamenti hanno creato nuove tensioni sia sul terreno, quanto nello scenario internazionale. Come ho detto nell’intervista rilasciata al quotidiano “Libero”, ragionando in chiave umanitaria non possiamo pensare di cercare la soluzione in nuovi attacchi. In un contesto di nuova instabilità, è naturale che i civili provino a scappare, a cercare tranquillità altrove, rischiando di far aumentare il numero degli sfollati.
Il problema delle risorse
Come Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa siamo impegnati, insieme alla Mezzaluna Rossa Siriana, su tutto il territorio per affrontare questa grave emergenza umanitaria, ma siamo ormai vicini al punto di rottura. Le risorse hanno subito una drastica diminuzione e abbiamo sempre più difficoltà a raggiungere le aree più sensibili. In questo contesto, solo uno sforzo diplomatico consentirebbe a noi e alle altre organizzazioni umanitarie di operare a vantaggio delle popolazioni colpite.
La situazione in Libia e Yemen
La situazione non sembra lontana da quella che ha colpito l’Iraq 15 anni fa, dalla pericolosa guerra tra poveri, migranti e autoctoni che sta cominciando in Libia o dall’attuale conflitto in Yemen, per troppo tempo rimasto nel silenzio globale.