Parla di Siria Francesco Rocca sul suo blog di Huffington Post. E lo fa denunciando che l’argomento è trattato dai media solo quando c’è qualche risvolto politico, a discapito delle popolazioni devastate e di qualunque diritto civile. Ricorda poi i numeri di questa catastrofe umanitaria e le grosse perdite della Mezzaluna Rossa siriana. Infine, fornisce delle possibili soluzioni.

La crisi in Siria

Lo scorso 29 dicembre, il Presidente della Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca, sul suo blog dell’Huffington Post ha rimarcato il fatto che, per chi si occupa come lui del settore umanitario, quando si parla di Siria una cosa balza subito all’occhio: se ne parla soltanto quando c’è qualche risvolto politico nella crisi. E tutto ciò a discapito dei più vulnerabili e di qualunque diritto civile. In cinque anni di scontri, infatti, ogni regola è saltata.

Le perdite della Mezzaluna Rossa siriana

“Le Convenzioni di Ginevra e il diritto internazionale umanitario fissano dei limiti, chiariscono quali sono le categorie protette – spiega Rocca – invece il numero dei volontari uccisi della nostra Consorella siriana, oltre 50, è uno dei più alti dalla seconda guerra mondiale”. Il Presidente di CRI prosegue invocando delle soluzioni concrete, che partono dal fatto che chiunque abbia un’influenza su quel territorio deve cercare di far rispettare le leggi di guerra, risparmiare i civili, garantire accesso umanitario incondizionato, tutelare gli operatori umanitari, i mezzi e le strutture sanitarie, proteggere prigionieri e feriti.

I numeri della catastrofe umanitaria

Secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati sono circa 4,8 milioni i siriani rifugiati nei paesi limitrofi, centinaia di migliaia in Europa, e 6,6 milioni gli sfollati all’interno del Paese, rispetto a una popolazione che prima della guerra era di oltre 20 milioni di persone.

In parole povere – continua Francesco Rocca – “più della metà della popolazione siriana è obbligata a spostarsi per trovare un briciolo di sicurezza, non ha più una casa, vive nella disperazione. E il conflitto siriano ha prodotto almeno 300mila morti, ma il numero potrebbe essere drammaticamente più grande”.

Le possibili soluzioni

C’è bisogno di un accordo politico. Lo invochiamo da anni – rimarca Rocca – senza giri di parole. La Siria è diventato nel tempo lo scacchiere dove tantissime potenze internazionali giocano la propria partita sulla pelle del popolo. E nel Vicino Oriente non è l’unica situazione esplosiva e tragica sotto il profilo della sofferenza delle persone e del disastro umanitario: in Iraq ci sono milioni di sfollati interni e in Yemen in pochissimi raccontano una guerra che miete vittime e sta mettendo in ginocchio il Paese”.

Il Presidente Francesco Rocca conclude il suo lungo intervento interrogandosi su come sia stato possibile che la Comunità Internazionale abbia permesso la catastrofe umanitaria. Esorta, affinché non si debba assistere ad una “nuova Aleppo” e ad altri bagni di sangue, a ricordare a tutte le parti in causa che “le regole di guerra ci sono e vanno rispettate”.

Per leggere il blog http://www.huffingtonpost.it/francesco-rocca/quante-altre-aleppo-ci-saranno-senza-alcun-rispetto-dei-civili_b_13872084.html