IL MIO INCONTRO CON GUTERRES ALL’ONU
IL MIO INCONTRO CON GUTERRES ALL’ONU
IL MIO INCONTRO CON GUTERRES ALL’ONU
IL MIO INCONTRO CON GUTERRES ALL’ONU

Le ragioni dell’incontro

Ho voluto fortemente incontrare il Segretario Generale dell’ONU, Antonio Guterres, e l’ho voluto fare in estate, ossia in un momento delicatissimo, quando gli sbarchi di migranti aumentano esponenzialmente e i nostri volontari della Croce Rossa sono in prima linea, in ogni porto di sbarco e nei centri d’accoglienza in Italia, per portare sostegno e aiuto, e ancora in un periodo decisamente rovente sotto tutti i punti di vista, anche per le polemiche politiche. Volevo fare il punto della situazione sulla questione dei flussi migratori e su come intervenire al meglio. Mentre aspettavo di entrare nell’ufficio di Guterres, sentivo di portare con me le emozioni, la forza, i racconti, la speranza delle migliaia di volontari che ho conosciuto in questi anni e che hanno portato e continuano a portare soccorso e aiuto umanitario a chiunque ne abbia bisogno.

L’accoglienza del Segretario Generale dell’ONU

E’ stato un onore per me poter rappresentare gli oltre 160mila volontari di Croce Rossa Italiana in una sede così importante e sono stato molto felice delle parole con cui Guterres mi ha accolto al Palazzo di Vetro a New York, esprimendo solidarietà totale e grande ammirazione per il nostro lavoro in favore dei migranti.

Le preoccupazioni per la Libia

Ho voluto esprimere tutta la nostra preoccupazione per quello che sta accadendo nel bacino Mediterraneo e, in particolare, sull’appropriazione da parte della guardia costiera libica di 70 miglia marittime, dove sono comprese anche le acque internazionali. In pratica, le navi delle Ong e la guardia costiera italiana non possono più intervenire in uno dei luoghi dove si verificano il più grande numero di tragedie: l’unico risultato saranno più morti e un aumento del costo dei viaggi. Per non parlare del fatto che migliaia di persone vengono e verranno riportare in una zona di guerra, contro ogni regola del diritto internazionale. Sapevo che questo tema non era estraneo a Guterres che si sta spendendo per l’accesso nei centri di detenzione dove i migranti vengono rinchiusi e per garantire il rispetto dei diritti fondamentali.

Il processo di criminalizzazione contro le ONG

Altro tema sensibile affrontato è stato quello del processo di criminalizzazione delle organizzazioni umanitarie che, in realtà, si occupano soltanto di salvare vite umane. Di certo si tratta di un preciso disegno e di un’operazione culturale e politica. Anche questo aspetto è stato condiviso da Guterres.

Le conclusioni

Ovviamente questo è semplicemente un punto di partenza e non certo di arrivo, ma ci aspettiamo adesso che le Nazioni Unite e la Comunità internazionale si mobilitino: non si possono abbandonare migliaia di persone dove molto spesso non sono garantiti i minimi standard umanitari. C’è bisogno di vie di accesso sicure e legali: è l’unico modo per fermare i trafficanti ed evitare altre morti nel mar Mediterraneo.  Sono anche soddisfatto per aver potuto denunciare le mancanze dell’Unione Europea che, di fatto, ha abbandonato l’Italia, come affermato anche da Guterres.

Photo Credit: Tommaso Della Longa/CRI

 

— ENGLISH VERSION —

UN: MEETING BETWEEN PRESIDENT CRI ROCCA AND SECRETARY GENERAL GUTERRES

“Solidarity and admiration for the work of volunteers of the Italian Red Cross”

“I want to express my total solidarity and my great admiration for the work of Italian Red Cross volunteers for migrants.” With these words the Secretary General of the United Nations, Antonio Guterres, started the meeting with the Italian National Red Cross President, Francesco Rocca, on Thursday 17 August at the Glass Palace in New York.

The meeting was the occasion to focus on humanitarian priorities on both sides of the Mediterranean. “It was an honor to represent the over 160,000 volunteers of the Italian Red Cross in such an important place. While I was waiting to enter the Guterres office – said President Rocca –  I feeled to bring with me the emotions, the strength, the stories, the hope of the thousands of volunteers I have known in these years and who have lent and continue to lend relief and humanitarian aid to anyone who needs it”.

“I wanted to express our full concern – Rocca continued – for what is happening in the Mediterranean basin, and in particular on the ‘appropriation’ by the 70-mile-long from the Libyan Coast Guard, where international waters are also included. In practice, the ONG ships and the Italian coast guard can no longer intervene in one of the places where the greatest number of tragedies occurs, with the result that there will be more dead and increase travel costs. Not to mention the fact that thousands of people come and go back to a war zone, against any rule of international law”, Rocca added.

The UN Secretary-General reiterated his commitment for Libya and to ensure humanitarian access. “Guterres is spending on access to detention centers where migrants are locked up and to ensure respect for fundamental rights. Of course, it will not be easy – Rocca said – but we expect the United Nations and the international community to move. Thousands of people can not be abandoned in places where very often the minimum humanitarian standards are not guaranteed”.

“We are satisfied – concluded Rocca – for us it was very important to bring to the attention of the Secretary-General of the United Nations issues related to the migration flows and also to the shortcomings of the European Union, which in fact left Italy, as also said by Guterres”.

Another aspect discussed during the meeting was the criminalization process of humanitarian organizations that deal only with “saving human lives”. The concern for this cultural and political operation was shared by Rocca and Guterres.

 

Photo Credit: Tommaso Della Longa/CRI