Dietro a una paura legittima si nasconde la paura del diverso. Questa la riflessione di Francesco Rocca sul suo blog di Huffington Post. Il Presidente di CRI ricorda che un fenomeno certamente preoccupante non deve e non può trasformarsi in un’improbabile emergenza legata ai barconi di migranti. E sottolinea, come sempre, l’impegno della Croce Rossa italiana. 

La paura dell’ebola come paura del “diverso”

In pieno “allarme ebola”, Francesco Rocca, Presidente della Croce Rossa Italiana, dal suo Blog dell’Huffington Post, in data 17 dicembre 2014 non si dichiara esente da una paura: quella dell’ebola. “Anch’io ho paura dell’ebola. Perché mi costringe – spiega –  a guardare in faccia la società in cui vivo. E non mi piace quello che vedo. Perché dietro al tema ebola, ancora una volta, si nasconde quell’ignoranza e quella paura del diverso. Perché ieri come oggi è più facile trovare un nemico e semplicemente respingere il problema”.

Nessun rischio per l’Europa, molti per l’Africa

Il Presidente di CRI teme un fenomeno che possa far issare bandiere contro un’improbabile emergenza sanitaria in arrivo sui barconi. Teme le ordinanze di divieto di dimora anche solo temporanea per tutti quegli uomini e quelle donne provenienti dall’Africa tutta.  E teme il sospetto verso il prossimo. “L’allarme c’è ed è giusto sottolinearlo – continua –  ma, come ha già fatto l’Oms sostenendo che i sistemi sanitari dell’Occidente sono così strutturati ed efficienti da rendere improbabile un’epidemia del virus in Europa e negli Stati Uniti, dobbiamo far capire che l’emergenza adesso è in Africa”. Rocca spiega che in Africa la sanità pubblica, già traballante, si trova al collasso.

La soluzione

Francesco Rocca avverte sul rischio concreto di registrare fino a 10.000 nuovi casi a settimana e spiega di non volere che gli sforzi che tutte le più grandi ONG e Associazioni, compreso il Movimento di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, siano vani. “Anche noi di Croce Rossa Italiana – ricorda –  stiamo facendo la nostra parte. Mettendo a disposizione i nostri uomini più qualificati e le nostre ambulanze speciali dotate di barelle chiamate Isoarc, ad alto bio contenimento e munite di appositi filtri ad altissimo livello di protezione, uniche in Europa e pronte per fronteggiare eventuali casi sospetti di ebola in arrivo all’aeroporto di Fiumicino. Ma intanto la febbre emorragica Ebola ha fatto 4.493 morti su 8.997 casi registrati in sette paesi (Liberia, Sierra Leone, Guinea, Nigeria, Senegal, Spagna e Usa). Dati raccolti dall’Oms fino al 12 ottobre scorso. Solo l’8 ottobre erano 4.033. In pratica cinquecento morti in soli 4 giorni”.

La corretta informazione

Francesco Rocca fa un appello, poi, affinché l’informazione sull’epidemia sia corretta e non strumentale a creare un immotivato panico europeo. “Noi siamo attrezzati per fare la nostra parte – chiude il Presidente di Croce Rossa Italiana – se si dovesse verificare un caso qui. Nel frattempo si abbassassero pure quelle bandiere che usano questa nuova scusa per mascherare il proprio egoismo, cercando consenso sulla paura dell’ignoto e dello sconosciuto”.

Per leggere il blog http://www.huffingtonpost.it/francesco-rocca/perche-paura-ebola_b_6002126.html