emblema croce rossa italiana

Croce Rossa Italiana ha girato un toccante video nel Centro di Accoglienza Straordinaria (CAS) di Lecce, rilanciato anche da Repubblica. Il film propone le testimonianze forti di persone sopravvissute alla cosiddetta “rotta della Libia”, una via di fuga che, nonostante tutto, decidono di prendere per fuggire da fame, violenze e carestie. Una speranza che, in moltissimi casi, si trasforma in terrore e morte. Come ho già detto in più di un’occasione, siamo seriamente preoccupati dagli accordi con la Libia.

La “rotta della Libia”

Nel solo mese di marzo di quest’anno sono state quasi undicimila le persone arrivate in Italia via mare, lungo la cosiddetta “rotta della Libia”: il 12% in più dello scorso anno e cinque volte di più rispetto a marzo 2015. E in una Libia senza stabilità la vita dei migranti diventa un vero e proprio inferno. Molti sono gli uomini e le donne che finiscono in centri che sono – sostanzialmente – delle prigioni. Troppi i racconti di torture, privazioni di cibo e acqua e violenza continua.

Il video di CRI

Un video girato da Croce Rossa Italiana nel Centro di Accoglienza Straordinaria (CAS) di Lecce (per vedere il video https://www.cri.it/07-04-2017-rocca-fenomeno.migratorio-libia), lanciato da Repubblica lo scorso 7 aprile (per leggere l’articolo http://www.repubblica.it/solidarieta/immigrazione/2017/04/07/news/libia-162411210/ ), propone le testimonianze forti di persone sopravvissute a questa drammatica via di fuga, che nonostante tutto decidono di prendere per fuggire da fame, violenze e carestie. Una speranza che, in moltissimi casi, si trasforma in terrore e morte. Torture, violenze, stupri e prevaricazioni. Questo raccontano i migranti che “ce l’hanno fatta” e che ora si trovano nella struttura pugliese della CRI: quasi settemila nel 2017 e circa dodicimila negli ultimi cinque mesi dello scorso anno.

La situazione nel paese nordafricano

La Comunità internazionale si deve impegnare per una stabilizzazione dell’area sostenendo le Istituzioni locali. La Mezzaluna Rossa Libica, al momento, è uno dei pochi presidi di umanità. Oltre ad accordi di tipo economico, il nuovo governo libico dovrebbe assicurare il rispetto dei diritti fondamentali. Come ho già detto in più di un’occasione, siamo seriamente preoccupati dagli accordi con la Libia: non si può pensare di affrontare il fenomeno migratorio spostando il problema al di là dei nostri confini, in Libia o in Turchia, senza avere la certezza del rispetto della dignità dell’essere umano.