Proprio in questo momento, migliaia di persone in tutto il mondo stanno perdendo la vita, la casa o l’accesso a strutture essenziali quali gli ospedali, a causa di disastri naturali come terremoti, siccità, tsunami, forti inondazioni, uragani o cicloni. L’ONU riconosce che l’istruzione, la formazione e gli scambi di informazioni sono modalità efficaci per aiutare le persone ad essere più consapevoli e preparate alle conseguenze di tali eventi. Per questo ha designato, sin dal 1989, il secondo mercoledì di ottobre come quello della “Giornata Internazionale per la Riduzione dei Disastri Naturali”. Obiettivo è aumentare il profilo della riduzione del rischio di catastrofi, incoraggiando persone e governi a partecipare alla costruzione di comunità e nazioni più resilienti. Non una celebrazione fine a se stessa, ma l’occasione concreta di sensibilizzazione ed educazione.
Il ruolo attivo del Movimento internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa
Il Movimento internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, dal canto suo, promuove da sempre una cultura globale sulla riduzione dei disastri naturali: prevenzione, mitigazione e preparazione alle catastrofi. E’ ormai evidente l’influenza del cambiamento climatico sull’aumento della frequenza e dell’intensità dei fenomeni meteorologici catastrofici, che infieriscono in maniera devastante soprattutto sulle aree più povere del pianeta. I pesanti effetti del surriscaldamento globale si sentono, anche in Italia, con una tendenza alla tropicalizzazione del clima.
La CRI e il “Disaster Risk Reduction”
Ogni anno nel nostro Paese, infatti, spariscono cinque chilometri quadrati di litorale, c’è sempre meno neve sulle nostre Alpi e sono aumentati esponenzialmente gli eventi climatici estremi. Proprio nei giorni scorsi, i nostri volontari sono stati impegnati nell’assistenza alle popolazioni colpite dalle alluvioni che hanno portato a vittime e ingenti danni in Piemonte e in Liguria. Ma non basta intervenire. La Croce Rossa Italiana è impegnata da anni nel cosiddetto “Disaster Risk Reduction”, ossia l’attività di informazione e preparazione. E’ sostanziale, infatti, aumentare la consapevolezza su quanto accade, preparare al meglio le comunità, favorire i comportamenti corretti da adottare in caso di fenomeni estremi e lavorare sulla resilienza.
Cultura, informazione, prevenzione
Tra le attività, i Comitati della CRI stanno partecipando alla campagna della Protezione Civile, “Io non rischio”, perché i comportamenti individuali e collettivi possono davvero fare la differenza. A causa della pandemia in corso, le piazze della campagna sono digitali. Tuttavia, si è voluto mantenere questo importante momento formativo. Sono tante le buone pratiche che possiamo adottare per depotenziare l’impatto di fenomeni estremi: dai comportamenti da adottare prima e dopo le alluvioni, fino a quelli consigliati in zone a rischio terremoti o maremoti. Cultura, informazione, prevenzione. Queste parole chiave non annulleranno l’avvento di fenomeni estremi, ma ci consentiranno di ridimensionarne sensibilmente la portata.
In occasione della "Giornata internazionale per la riduzione del rischio da disastri naturali" l'appello del Presidente CRI-IFRC, Francesco Rocca, per favorire i comportamenti corretti da adottare in caso di fenomeni estremi e lavorare sulla resilienza delle Comunità