Il 7 settembre 2014, dal porto di Trieste è salpata la nave con a bordo materiali logistici e un’autocolonna di mezzi della Croce Rossa italiana: la missione umanitaria di CRI verso il Kurdistan iracheno. Si è trattato di una missione molto delicata, ma di certo non potevamo sottrarci dall’andare in aiuto della popolazione sfollata. Durante l’Angelus della domenica in Piazza San Pietro, Papa Francesco ha benedetto la missione definendola “opera generosa e concreta”.
Le parole di incoraggiamento al team in partenza
Si è trattato di una missione molto delicata, ma di certo non potevamo sottrarci. Abbiamo delle responsabilità morali. Assistevamo ad un atroce conflitto che ha provocando tanta insensata violenza, facendo tante vittime. Ecco perché abbiamo deciso di mandare una missione umanitaria di soccorso alla popolazione sfollata nel Kurdistan iracheno.
La missione
Il 7 settembre 2014, dal porto di Trieste è salpata la nave con a bordo materiali logistici e un’autocolonna di mezzi della Croce Rossa italiana costituita da: 2 cucine, 5 automezzi con rimorchio, un camion gru, un’ambulanza 4×4, 3 fuoristrada, 2 pullman, un furgone adibito a ufficio, cisterne e un gruppo elettrogeno. Le due cucine erano in grado di produrre fino a 10mila pasti al giorno da distribuire a migliaia di sfollati del nord dell’Iraq. La scelta delle tipologie di aiuti da inviare è stata conseguente ad una serie di sopralluoghi effettuati da un team di valutazione della CRI, avvenuti a partire da metà agosto scorso con frequenti incontri con autorità locali e governative. Da questi è emersa la necessità di coprire l’area del Kurdistan iracheno, al momento non raggiunta da nessuna distribuzione di generi alimentari. In particolare, la zona di Sumel, a circa 15 km da Dohuk.
Il team
L’autocolonna della CRI era composta da 28 persone, tra volontari e operatori del nucleo logistico. Persone esperte nella gestione delle emergenze. Sono davvero orgoglioso della loro capacità, della loro disponibilità e professionalità. Sono tutte qualità che rendono la Croce Rossa una delle organizzazioni di soccorso più apprezzate al mondo. Una risorsa del Paese di cui ogni tanto ci dimentichiamo. La missione, che prevedeva il coinvolgimento della Mezzaluna Rossa Turca e Irachena, si è anche avvalsa di personale impiegato sul posto.
Il saluto di Papa Francesco
Durante l’Angelus della domenica in Piazza San Pietro, Papa Francesco ha benedetto la missione definendola “opera generosa e concreta”. E’ bello che il Santo Padre abbia manifestato apprezzamento e abbia riconosciuto il lavoro concreto che la Croce Rossa Italiana ha sempre fatto.
Il saluto del ministro Lorenzin
Anche il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha elogiato la missione: “La Croce Rossa – ha detto il Ministro – ancora una volta si distingue per l’alto impegno umanitario che profonde in favore delle popolazioni vittime di guerre e di emergenze sanitarie. Questa missione delicata, voluta dal Presidente Francesco Rocca, si avvale di un team esperto nella gestione delle emergenze e di competenze che rendono la Croce Rossa una delle organizzazioni di soccorso più apprezzate al mondo e una risorsa preziosa per il nostro Paese. Ai volontari e agli operatori che si sono messi a disposizione per questa missione va il mio ringraziamento. Il volontariato è una risorsa insostituibile per il nostro Paese. Fare volontariato vuol dire non essere indifferenti di fronte ai bisogni di chi si trova in situazioni di disagio, di difficoltà e di fragilità. Vuol dire andare verso gli altri e regalare un sorriso a chi soffre mettendo a sua disposizione il nostro tempo, le nostre competenze, la nostra umanità”.