Francesco-Rocca--lettera-di-Kellenberger-(CICR)-su-riorganizzazione-CRI

In una lettera indirizzata a Francesco Rocca, Jacob Kellenberger, presidente del CICR, esprime l’apprezzamento per gli sforzi compiuti dalla Croce Rossa italiana per la riorganizzazione dell’Associazione, ribadendo il totale sostegno per l’importante e necessario processo di cambiamento

La lettera

Ho apprezzato molto le parole di Jacob Kellenberger, presidente del CICR, che mi ha scritto una importante lettera in merito allo schema di decreto legislativo per la riorganizzazione della Croce Rossa italiana: “Complimenti per la decisione e la tenacia con cui ha perseguito tale riforma che rappresenta per il Comitato Internazionale della Croce Rossa un traguardo estremamente significativo. Mi auguro che il testo possa essere definitivamente approvato dalle autorità italiane e che la CRI possa, nel più breve tempo possibile, trovare un nuovo aspetto”.

Testo lettera integrale https://www.cri.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/10841

La privatizzazione dei Comitati Provinciali e Locali

Nella lettera Kellenberger precisa come “il Comitato Internazionale della Croce Rossa ritiene che la privatizzazione dei Comitati Provinciali e Locali sia un elemento strategico per consentire alla Croce Rossa Italiana di servire le comunità locali in maniera efficace, nel quadro delle politiche associative stabilite dalla governance regionale e nazionale”.

L’apprezzamento per i nuovi “passi”

“Abbiamo in particolar modo apprezzato – prosegue il presidente CICR – la decisione di creare un contingente ‘ad esaurimento’ del Corpo Militare della CRI, la marcata indipendenza rispetto alle autorità statali, sia pure nel quadro di un solido rapporto di ausiliarietà, e l’impegno dei pubblici poteri a rispettare la Croce Rossa Italiana e i Principi Fondamentali del Movimento Internazionale“.
Kellenberger conclude la lettera sottolineando nuovamente “l’apprezzamento del Comitato Internazionale della Croce Rossa per questa riforma e l’impegno del CICR a continuare a sostenere la CRI in questo suo importante processo di cambiamento“.