
Ieri la Croce Rossa Italiana, in occasione del primo anniversario del sisma che lo scorso 24 agosto 2016 ha colpito il centro Italia, ha deciso di rimanere #InSilenzio, attraverso una campagna social in segno di profondo rispetto nei confronti delle vittime della tragedia che ha colpito Amatrice, Arquata, Accumoli, Pescara del Tronto e le zone limitrofe. Ho condiviso la scelta e partecipato e, per questo, propongo solo oggi un resoconto di questi 365 giorni, perché è altrettanto doveroso far conoscere il lavoro straordinario che tutta la Croce Rossa Italiana sta portando avanti da quel maledetto 24 agosto, nonché l’impegno delle migliaia di volontari che hanno operato e operano senza sosta per sostenere un territorio colpito al cuore. Ferito a morte, certo, ma non vinto.
A 365 giorni dal sisma del Centro Italia
Esattamente un anno e un giorno fa, la Croce Rossa è intervenuta tempestivamente con i suoi volontari e gli operatori nei luoghi colpiti dal terremoto e, ancora oggi, è impegnata quotidianamente nel lavoro di ricostruzione, non solo degli edifici, ma anche e soprattutto del tessuto sociale delle comunità colpite. Per noi è stata un’esperienza importante anche per altri aspetti: in un certo senso la rapidità di risposta a questa sciagura è stata il banco di prova dell’Associazione dopo la privatizzazione. Chi riteneva potesse essere lesiva dell’efficienza è stato sconfessato dai fatti. Questo è un segnale significativo, confermato tra l’altro in questi giorni anche ad Ischia.
L’impegno della Croce Rossa
Abbiamo impiegato, soltanto nella fase di emergenza successiva al primo evento sismico, oltre 450 volontari e 90 mezzi, squadre di soccorso (SMTS), personale medico, unità cinofile, attivando tutte le sale operative. In complessivo, poi, l’intervento della Croce Rossa per tutta l’emergenza nel Centro Italia ha visto oltre 5.000 persone, tra i volontari e gli operatori intervenuti. Più di 2000 sono stati i veicoli utilizzati tra ambulanze, furgoni, fuoristrada, motoslitte e autocarri. Ancora 145.000 i pasti distribuiti e migliaia le persone assistite. Siamo inoltre riusciti ad essere una presenza costante anche dopo la fine della cosiddetta prima fase: interventi medici di primo soccorso e avanzati, sostegno psicologico, animazione per bambini, distribuzione di cibo e generi di conforto, oltre al coordinamento logistico per lo stoccaggio e l’invio degli aiuti. Queste sono soltanto alcune delle straordinarie attività svolte dai volontari e dagli operatori CRI nei campi di accoglienza per le persone colpite dal sisma.
La ricostruzione
Un lavoro che, in coordinamento con la Protezione Civile e di concerto con le Istituzioni locali e nazionali, sta andando avanti è quello relativo alla ricostruzione. A ottobre 2016 è stata creata l’Unità di Progetto Sisma Centro Italia, per seguire ancora più da vicino le popolazioni colpite. Una realtà non solo volta all’assistenza materiale e psicologica, ma anche pensata per interventi immediati di ricostruzione. Solo un esempio: sono stati consegnati a Cascia e Norcia, in collaborazione con le aziende sanitarie regionali, oltre 40 moduli sanitari che hanno permesso di riattivare i servizi ambulatoriali di base e di realizzare veri e propri presidi sanitari in grado di sostituire temporaneamente gli ospedali danneggiati dal sisma. In Abruzzo, Marche e Umbria sono stati offerti aiuti materiali agli allevatori in difficoltà per far ripartire le loro attività. Inoltre, sono stati attivati percorsi specifici affinché la popolazione possa disporre di tutti gli strumenti per rispondere, in futuro, con efficacia a un evento sismico: come il progetto CRI SUMMER CAMP che ospita 110 giovani e bambini tra gli 8 e i 20 anni dei Comuni del Cratere sismico, ai quali viene offerta la possibilità di trascorrere una settimana in uno dei campi estivi attivati dai Comitati Croce Rossa in cui vivere momenti di svago e relax, alternati alla formazione specifica sulle emergenze.
I nuovi progetti
Si stanno poi progettando, su tutte le quattro Regioni colpite dal sisma, oltre 10 strutture per una rinascita del territorio a medio e lungo termine. Si tratta di poli di aggregazione sociale, capaci di trasformarsi in centri di emergenza in caso di futura necessità. Strutture permanenti che saranno realizzate con tecnologie innovative, perfettamente integrate con i progetti portati avanti da altre realtà. Ad Amatrice nascerà un nuovo Centro Polifunzionale, che racchiuderà al suo interno una sala teatro, un Auditorium, una biblioteca, una sala espositiva e un presidio socio-sanitario di Croce Rossa Italiana, a Camerino un centro socio-sanitario per anziani, a Isola del Gran Sasso una scuola primaria (Musp), a Force un centro per disabili, a Muccia un Centro Polifunzionale Giovanile. Così come strutture polifunzionali di diversa natura saranno realizzate a Norcia, Spoleto, Arquata, Comunanza, Visso e Valfornace.
La testimonianza concreta che la vita va avanti
Sono orgoglioso di questi interventi, non si tratta di una lista di “compiti a casa” svolti. Sono gesti concreti che nascono dal dolore, dalla paura e dalla speranza che tutti noi, presenti sul posto, abbiamo vissuto. E’ un superamento meraviglioso dell’orrore, la testimonianza che la vita va avanti, sempre e comunque. Tutto questo grazie alla straordinaria passione e al grande cuore delle donne e degli uomini della Croce Rossa Italiana.
Photo Credit: Croce Rossa Italiana