Francesco Rocca, sul suo blog dell’Huffington Post, denuncia con forza le violenze ai danni dei volontari di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. Ricorda che in Siria, solo nel 2015, hanno perso tragicamente la vita cinquanta volontari. E la Comunità internazionale tace. E gli appelli restano inascoltati.

I Volontari uccisi nei teatri di guerra: vittime di cui si parla troppo poco

“Ora basta”. Questo il netto attacco dell’articolo di Francesco Rocca, Presidente della Croce Rossa Italiana, uscito il 3 aprile 2015 sul blog dell’Huffington Post. Solo in Siria, nel 2015, hanno perso tragicamente la vita cinquanta volontari. E il dramma che sottolinea Rocca è che gli appelli conseguenti a questi massacri restano inascoltati. Per questo, il Presidente della Croce Rossa Italiana ha deciso di denunciare il silenzio della Comunità Internazionale, al fine di rendere giustizia a queste vittime, di cui si parla davvero troppo poco.

La storia di Ibrahim Eid

Ibrahim Eid  – racconta Francesco Rocca – è solo l’ultima vittima di uno stillicidio cominciato con la crisi siriana 4 anni fa e che oggi porta il nome di ‘massacro di Pasqua’. Era un volontario che ha deciso di mettere la sua vita al servizio degli altri. Non credo che tutti capiscano cosa questo realmente significhi. Vuol dire dedizione, generosità e tanta preparazione. Vuol dire non girarsi dall’altra parte, non scappare di fronte a una crisi, ma investire su sé stessi e sulla propria comunità disperata, stanca e falcidiata”.

La rabbia per il colpevole silenzio della Comunità Internazionale

Quello che emerge dalle parole di Francesco Rocca è una grande rabbia, per il terribile silenzio conseguente alle numerose urla sollevate in merito. “Sono imbestialito contro quelli che continuano a sparare sulla Croce Rossa. Quelli che lo fanno usando le armi di ferro e quelli che uccidono anche solo con le parole. Perché anche una dichiarazione sbagliata, una notizia disinformata o un avido scoop possono uccidere”.

Ulteriori conseguenze dei massacri di volontari

Il Presidente di CRI ricorda anche il fatto che queste vicende tragiche portano a ulteriori conseguenze negative per le realtà locali in cui avvengono: alle uccisioni, infatti, spesso consegue la sospensione degli aiuti “così come ha deciso ad esempio – sottolinea Rocca – il Comitato Internazionale (Cicr) nel nord del Mali dopo l’attacco di Gao di martedì scorso”. Il tutto comporta un maggiore isolamento delle comunità locali, senza nemmeno quel salvagente che fino a oggi ha concesso al Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa.

L’appello di Francesco Rocca

Mi appello a tutti, alla Comunità Internazionale, alle Autorità Governative e all’opinione pubblica. Non stracciamoci le vesti solo dopo un attentato in casa nostra. Urliamo tutta la nostra rabbia anche in questi minuti in cui, mentre scrivo, mi arriva un nuovo messaggio della Mezzaluna Rossa siriana: ‘Killed another volunteer’. E allora prendo in prestito le parole di una canzone: ancora una volta il rancore non ha ceduto alla pietà”. Chiude con questo sentito appello, l’articolo di Francesco Rocca.

Per leggere il blog http://www.huffingtonpost.it/francesco-rocca/fermiamo-attacchi-croce-rossa-aitateci-proteggervi_b_6999610.html