Un compleanno celebrato in maniera speciale, quello della Croce Rossa Italiana, accendendo i riflettori su una realtà ancora nell’ombra in Italia. Abbiamo deciso di raccontare proprio in occasione dei 155 anni dell’Associazione, infatti, i progressi di “Non sono un bersaglio”, la campagna contro le violenze agli operatori sanitari e diffondere la prima fotografia del fenomeno.
Nuove evidenze del contesto pericoloso in cui vivono i nostri operatori
I dati del primo semestre dell’Osservatorio, istituito nel dicembre 2018 con l’intento di censire i rischi legati al volontariato durante le attività, evidenziano infatti il contesto pericoloso nel quale sono costretti a operare, ogni giorno, i nostri soccorritori. Inoltre, lanciamo anche un video con le reali testimonianze dei nostri ‘soccorritori sotto attacco’. Perché questo è un appello di civiltà e, come tale, dobbiamo farci promotori di una nuova cultura del rispetto e di una sempre maggiore consapevolezza da parte della cittadinanza. Ma, soprattutto, è un work in progress che vuole giungere all’elaborazione di proposte concrete per mitigare, se non neutralizzare, il grave fenomeno delle aggressioni.
I dati
Ecco i dati del primo semestre dell’Osservatorio, un form anonimo mediante il quale tutti i volontari CRI possono denunciare casi di aggressioni, fisiche e/o verbali all’Associazione:
- quasi metà delle aggressioni sono fisiche (42% delle denunce pervenute) e non limitate all’insulto o all’invettiva;
- quasi metà delle aggressioni avviene in strada (47% delle denunce pervenute);
- più di un’aggressione su tre (35% delle denunce pervenute) è stata compiuta da persone non direttamente coinvolte nel soccorso (no utente, no parente o amico dell’assistito);
- più di una su quattro è ad opera del “branco” (28% delle denunce pervenute).
Il video
Il video sulle aggressioni ricostruisce, attraverso narratori anonimi, alcune reali e dettagliate denunce pervenute all’Osservatorio e che, per tutelare la privacy delle vittime, sono state fatte interpretare da volontari della Croce Rossa Italiana.
Per maggiori info sulla campagna www.cri.it/nonsonounbersaglio