
“Quando si arriva al futuro, il nostro compito non è di prevederlo, ma piuttosto di consentire che accada.”
Questa massima di Antoine de Saint-Exupery si sposa perfettamente con le tante battaglie globali e – soprattutto – con la visione del futuro della Croce Rossa: dalla sconfitta del Covid-19 all’impegno su grandi temi quali la denuclearizzazione, la lotta ai cambiamenti climatici, l’accesso alle cure, la prevenzione dei disastri naturali.
La scienza, in tutti questi contesti, gioca un ruolo-chiave. A partire dalla medicina, che sta fronteggiando un nemico invisibile e subdolo: una pandemia che ci ha costretto – e ci costringerà domani – a rivederlo il nostro futuro, ragionando su nuovi approcci tecnologici e filosofici. Perché la scienza può e deve essere una forza di trasformazione positiva ed un moltiplicatore di sviluppo. L’unica che possa, se correttamente indirizzata, garantirci un domani sostenibile.
In occasione della Giornata Mondiale della Scienza, voglio perciò ringraziare la Fondazione De Sanctis a nome di tutta la Croce Rossa Italiana, per il sostegno alle nostre attività sin dall’inizio dell’emergenza e per questa maratona streaming di grande spessore, grazie alla quale sono riuniti scienziati da tutto il mondo.
L’occasione è unica, e sono certo evidenzierà la necessità di un dialogo stretto e costante tra scienza e Umanità, il principio base che muove il nostro operato. E’ sostanziale rafforzare la consapevolezza del ruolo della scienza nella costruzione di società più pacifiche, la solidarietà a livello nazionale e internazionale per la sua diffusione tra i vari Paesi e l’impegno per un suo uso a beneficio della società.
Tecnologia e innovazione forniscono una risposta concreta per uno sviluppo sostenibile: abbiamo bisogno di scienze integrate per rafforzare la gestione delle risorse, prime fra tutte l’acqua, proteggendo gli ecosistemi e la biodiversità, lottando contro il cambiamento climatico e i disastri ambientali, stimolando un cambiamento costruttivo. Non è un caso se queste istanze si trovano al centro dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e nell’Accordo di Parigi sul Cambiamento Climatico.
Ringraziandovi a nome degli oltre 150.000 volontari che, in tutta Italia, continuano e continueranno a fronteggiare l’emergenza nelle corsie – trasportando i malati negli speciali mezzi in biocontenimento, sostenendo chi vive le conseguenze economiche del lockdown, la solitudine o qualunque fragilità, psicologica e non – concludo, ritornando alla massima dell’autore de “Il Piccolo Principe”: abbiamo, oggi più che mai, il dovere e la responsabilità di impegnarci affinché tutto questo ACCADA.