IN KAZAKISTAN PER DELINEARE LE PRIORITÀ UMANITARIE IN EUROPA E CENTRO ASIA
IN KAZAKISTAN PER DELINEARE LE PRIORITÀ UMANITARIE IN EUROPA E CENTRO ASIA

Almaty è per me e per noi una nuova occasione di confronto: mi trovo in Kazakistan, assieme ai leader di 53 Società Nazionali Europee di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, che durante i tre giorni della decima Conferenza Europea tracceranno una strada comune per rispondere al meglio alle principali sfide umanitarie della Regione. Alla chiusura della conferenza, saranno approvati gli impegni e gli obiettivi comuni che guideranno i prossimi quattro anni di attività umanitaria in Europa e in Asia centrale. Sono quattro i temi principali di questo incontro: migrazioni, resilienza, invecchiamento della popolazione europea e il ruolo del volontariato e dei giovani.

Lo scenario

L’Europa e il Centro Asia si trovano al centro di una crisi migratoria che impegna tutte le nostre Società Nazionali, da sempre in prima linea nel supportare le tante vulnerabilità presenti sul terreno. La Conferenza Europea si svolge proprio mentre gli Stati membri delle Nazioni Unite sono impegnati nei negoziati sul Global Compact sulla migrazione: proprio per questo la migrazione, anche qui ad Almaty è uno dei temi principali.

Le migrazioni in Centro Asia

Sono diverse le motivazioni che possono portare le persone a lasciare la propria terra. Qui, in Centro Asia, la maggior parte delle persone migranti attraversano questa regione in cerca di un lavoro per dare un futuro ai propri cari. Anche qui le vulnerabilità sono diverse e il garantire l’accesso sanitario e ai servizi essenziali rimane una priorità fondamentale. Priorità che è anche parte della nostra posizione durante i negoziati sul Global Compact.

In molti casi i migranti sono facilmente soggetti allo sfruttamento e al vivere in condizioni sfavorevoli, ai margini delle nostre società, accolti dal preoccupante sentimento anti-migratorio che sta crescendo nel nostro continente.

Le sfide sociali urbane

Altro punto all’ordine del giorno sono le nuove sfide sociali delle nostre città. C’è una fascia di persone vulnerabili che necessita di sostegno alla salute e assistenza sociale, di persone invisibili e spesso dimenticate all’interno dei contesti urbani. È importante prestare attenzione agli ultimi, agli anziani e a tutti coloro che vivono le zone grigie delle metropoli, prive di interesse e tralasciate, che richiedono invece assistenza costante. Bisogna rafforzare oggi la coesione delle comunità e incoraggiare una maggiore solidarietà di una popolazione europea che invecchia rapidamente. Un ulteriore fenomeno che comporta problemi di salute cronica, isolamento e solitudine in una comunità che lentamente perde le forze necessarie a crescere, accogliere e cambiare.

L’importanza dei giovani

Abbiamo quindi bisogno di continuare a coinvolgere i più giovani, cuore pulsante di una società civile che cambia rapidamente e di un volontariato che muta. Non possiamo dare per scontato il loro ruolo e la loro importanza nella creazione di una voce sempre più forte. Sono i giovani a cercare nuove opportunità esterne alle tradizionali Associazioni, opportunità che dobbiamo essere i primi a creare per far sì che la loro forza aiuti l’Europa a guarire, superare l’esclusione sociale e a sconfiggere povertà e vulnerabilità creando comunità forti e resilienti.