LA STORIA DI OGAH SEMBRA UNA FAVOLA MA É UNA REALTÀ POSSIBILE
LA STORIA DI OGAH SEMBRA UNA FAVOLA MA É UNA REALTÀ POSSIBILE
LA STORIA DI OGAH SEMBRA UNA FAVOLA MA É UNA REALTÀ POSSIBILE

Non bisogna mai smettere di lottare per un mondo migliore, una vita dignitosa e che rispecchi i nostri desideri. Ci vuole coraggio, altruismo e speranza. Questa riflessione me la conferma la storia di John Ogah, che sembra una favola e che, come per ogni racconto che si rispetti, da iniziali peripezie giunge al riscatto e al tanto agognato “lieto fine”.

Il battesimo con Papa Francesco

 Ma partiamo, appunto, da questo epilogo positivo. La sera di Pasqua, il trentunenne nigeriano migrante è stato battezzato nella Basilica di San Pietro nientemeno che da Papa Francesco, il quale ha voluto accogliere il suo desiderio: il sogno di un ragazzo credente che ha vissuto le difficoltà della fuga nel 2014 dal suo paese dove era perseguitato e il dramma di un viaggio che, sappiamo bene, molti non riescono a portare a compimento. Suo padrino il comandante della Compagnia Carabinieri di Roma Casilina, che ne ha riconosciuto il coraggio e l’abnegazione e ha preso a cuore la sua vicenda personale.

L’atto eroico di John

 Perché John Ogah è un eroe: lo scorso 26 settembre l’uomo, che per vivere chiedeva l’elemosina davanti a un supermercato di Centocelle, nella periferia di Roma, ha affrontato con sangue freddo un uomo armato di mannaia che aveva appena rapinato il negozio. Ogah lo ha disarmato e poi seguito fino allo scooter con cui stava per darsi alla fuga, bloccandolo e permettendo alle Forze dell’Ordine di arrestarlo. Dopo avere affrontato il rapinatore, il coraggioso nigeriano si era dileguato, perché non perfettamente in regola con i documenti, ma i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma lo hanno rintracciato e il suo gesto eroico è stato premiato con l’ottenimento del permesso di soggiorno per un anno. Da lì la sua vita è cambiata. Da qualche mese ha un lavoro stabile presso la Croce Rossa Italiana. Inoltre ha una casa e, sempre grazie alla nostra Associazione, sta perfezionando lo studio dell’italiano.

Un percorso umano fatto di riscatto e speranza

Sono orgoglioso di John e felice che lavori per la nostra Associazione. E sono lieto che, ogni tanto, le difficili storie delle persone migranti siano narrate senza strumentalizzazioni e nella modalità giusta: quella di percorsi umani fatti di difficoltà, ma anche di riscatto e speranza. Perché dietro a coloro i quali si vogliono far passare soltanto come scomodi “numeri” ci sono persone e, talvolta, anche eroi!

Photo Credit: Adriano Valentini/Croce Rossa Italiana