
Il branco non può uccidere. E’ assurdo. Eppure ad Alatri, in provincia di Frosinone, Emanuele Morganti ha perso la vita un venerdì sera per aver difeso la fidanzata dalle avances di un balordo. La Croce Rossa dice no al bullismo: vogliamo e dobbiamo contrastare con maggior forza ogni forma di violenza e prevaricazione.
Il folle omicidio
Un ragazzo di 20 anni non può morire perché malmenato “dal branco” fuori da un locale ad Alatri, “colpevole” di aver difeso la fidanzata dalle avances di un balordo, a quanto pare. Eppure questo è avvenuto in provincia di Frosinone, un “normale” venerdì sera. Ancora una giovane vita spezzata senza un perché.
La grande prova di umanità della famiglia
Sono sinceramente sconvolto e voglio esprimere tutta la vicinanza della Croce Rossa alla famiglia di Emanuele Morganti che, nonostante fosse straziata dalla rabbia e dal dolore, ha dato prova di grandissima umanità acconsentendo alla donazione degli organi del ragazzo.
Escalation preoccupante di violenza
Questo episodio non è isolato: da troppo tempo, ormai, assistiamo impotenti ad una escalation di violenza, bullismo e discriminazione. Ecco perché, superato il dolore, è necessario riflettere. Cosa stiamo insegnando alle giovani generazioni e, soprattutto, come possiamo intervenire per interrompere queste irrazionali spirali di odio?
I Giovani di Croce Rossa e la “non violenza”
I nostri Giovani sono da sempre impegnati nella diffusione della cultura della non violenza, dell’accettazione dell’altro, della lotta al bullismo, della valorizzazione delle differenze. Stella polare, in tal senso, sono i nostri sette Principi che, alla luce degli accadimenti di Alatri, ritengo debbano essere maggiormente divulgati nelle scuole e proposti nelle comunità attraverso esempi di comportamenti culturali positivi e gesti concreti. Vogliamo rinnovare la nostra disponibilità ad ampliare questi interventi. Vogliamo veicolare ancora con maggior forza la prevenzione della violenza.