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“Forti preoccupazioni”, nel febbraio 2013, per le condizioni dei prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane e – soprattutto – per la situazione specifica di Samer Issawi che, da 200 giorni, insieme ad altri detenuti palestinesi era in sciopero della fame

L’appello della Comunità Palestinese

Ho ricevuto, durante una manifestazione convocata dalla Comunità Palestinese il 21 febbraio 2013 davanti al Comitato Centrale della Croce Rossa Italiana, una delegazione. Questi rappresentanti, tra cui l’ambasciatore dell’Autorità Nazionale Palestinese in Italia e il delegato italiano della Mezzaluna Rossa Palestinese, hanno espresso “forti preoccupazioni” per le condizioni dei prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane e – soprattutto – per la situazione specifica di Samer Issawi che, da 200 giorni, insieme ad altri detenuti palestinesi era in sciopero della fame.

Il legame tra CRI e Mezzaluna Rossa Palestinese

Ho voluto in prima battuta ricordare la forte amicizia che lega la Croce Rossa Italiana alla Mezzaluna Rossa Palestinese. Inoltre, ho rimarcato il grande impegno che la nostra Associazione da anni porta avanti in Palestina a supporto della popolazione che ha un grandissimo bisogno di aiuto, vivendo una condizione di tensione permanente e, in particolare, a supporto dell’infanzia.

Le condizioni umane e sanitarie dei prigionieri palestinesi nelle carceri istraeliane

Ho riportato al Comitato Internazionale di Croce Rossa (CICR) le istanze dei manifestanti e dell’ambasciatore dell’Anp in Italia. CICR e il Movimento Internazionale di Croce Rossa tutto, compresa ovviamente la CRI, aveva comunque già espresso preoccupazione per la situazione.

Il programma psicosociale di CRI in Palestina

La Croce Rossa Italiana sosteneva già, dall’inizio del 2005, un importante programma psicosociale in Palestina, in partenariato con la Mezzaluna Rossa Palestinese (Palestine Red Crescent Society). Progetto basato su due Centri di assistenza in favore dei bambini vittime del conflitto, ad Hebron e a Khan Younis, nella Striscia di Gaza.

Il progetto CABAC

Dal 2008 la CRI, inoltre, fa parte di un Consorzio di Società di Croce Rossa Europee (CR Danese, CR Islandese, CR Francese) per l’implementazione di un progetto psicosociale basato sulla scuola (School Based Psycho Social Project) chiamato CABAC (Children Affected By Armed Conflicts). Una componente importante del più vasto programma psicosociale sostenuto da noi e finanziato in gran parte dall’Unione Europea. Le attività del Centro psicosociale includono anche il counselling individuale e di gruppo, oltre al servizio di riferimento ad altre strutture specializzate (servizio giuridico, sanitario, ortopedico, psichiatrico, tracing).