Gli auguri di Capodanno di Francesco Rocca, presidente CRI

Un altro anno sta per volgere al termine. 365 giorni intensi, ricchi di avvenimenti e di sfide complesse, ma anche di grandi soddisfazioni e riconoscimenti per l’operato incessante delle nostre donne e dei nostri uomini.

La tradizione umanitaria che ci contraddistingue ha mostrato, ancora una volta, la sua attualità ed efficacia. Siamo riusciti a rispondere alle esigenze sanitarie del Paese, alle tante vulnerabilità e solitudini amplificate dalla “seconda pandemia”, quella socio-economica. E non abbiamo scordato, nello stesso tempo, di soccorrere le persone in cerca di un futuro migliore, di diffondere i nostri valori e di dar voce a chi non ce l’ha.

Siamo stati realmente “ovunque per chiunque”, al punto che le nostre uniformi sono spiccate nello scatto del 2021, al fianco dei leader mondiali al G20 di Roma.

Tutto questo è stato ed è possibile perché – e mi piace ricordare una frase di Gustav Mahler – la “tradizione non è custodire le ceneri, ma alimentare il fuoco”.

Noi questo fuoco umanitario lo rafforziamo ogni giorno e sono certo che il 2022 ci consentirà di renderlo ancora più brillante e sfavillante. Grazie dal profondo del cuore per il grande orgoglio che mi fate vivere ogni giorno e vi auguro di continuare ad essere fonte di ispirazione e di speranza: quanto di più bello un fuoco possa alimentare.

Buon Anno a tutti Voi!