Francesco Rocca su Giornata Mondiale dei Rifugiati

Ho voluto sottoscrivere, a nome della Croce Rossa Italiana e nella ricorrenza simbolica della Giornata Mondiale dei Rifugiati, un appello con la nostra posizione comune sull’approccio umanitario globale ai flussi migratori. L’appello è stata firmato da ventidue Società Nazionali di Croce Rossa (Francia, Gran Bretagna, Spagna, Portogallo, Polonia, Austria, Grecia, Svizzera, Norvegia, Finlandia, Olanda, Belgio, Lussemburgo, Bulgaria, Croazia, Slovenia, Slovacchia, Lituania, Cipro, Monaco e Andorra). L’iniziativa è stata resa pubblica oggi, attraverso alcuni testate europee: in Italia, il quotidiano nazionale Avvenire ha ospitato il nostro appello.

La complessità del fenomeno migratorio

Il fenomeno migratorio è stato sempre trattato da Istituzioni e media solo come emergenza, ma la verità delle cose è sempre più complessa. Dobbiamo in primis trovare un antidoto alla paura del “diverso”, che non significa derogare al diritto alla sicurezza e alla tutela dei cittadini. Tutt’altro. Abbiamo lasciato, in intere aree del mondo, generazioni prive di speranze. E poi ci meravigliamo se si muovono alla ricerca di un futuro? Dobbiamo intervenire attraverso la cooperazione da una parte e l’inclusione sociale dall’altra, perché altrimenti le persone si sposteranno comunque e noi ci ritroveremo in un caos autoindotto. Una società serena, sicura e florida si può costruire soltanto con le politiche di inclusione.  Sono volontario dal 1988 e ricordo i primi flussi migratori provenienti dal Corno d’Africa. Trent’anni dopo possiamo ancora parlare di emergenza? La verità è che nulla è cambiato e, come Comunità internazionale, non siamo stati capaci di sanare nulla.

La necessità di una rivoluzione culturale 

Oggi più che mai è necessaria, perciò, una rivoluzione culturale e un nuovo approccio alla comunicazione del fenomeno, proprio come fece Henry Dunant, nostro padre fondatore, con una posizione nuova e pienamente espressa nel testo ‘Un Souvenir de Solferino’. ‘Aiutiamoli a casa loro’ non sia uno slogan, ma un impegno concreto, perché le cose non si risolvono con la bacchetta magica. Sono troppi gli interessi economici sulla pelle dei più deboli. Dobbiamo creare opportunità, invece investiamo ancora poco nella cooperazione internazionale e assistiamo anzi alla criminalizzazione delle Organizzazioni Umanitarie, in special mondo in Europa, si sta puntando il dito su chi porta aiuto.

L’attività dei nostri volontari

Noi quotidianamente, senza entrare nel merito delle decisioni politiche, abbattiamo steccati con l’esempio concreto della salvaguardia dei diritti umani, attraverso il grande lavoro dei volontari con i migranti: assistenza agli sbarchi, attività di protezione, supporto psico-sociale, ripristino dei contatti familiari, tutela delle persone vittime di tratta, formazione professionale.

L’Umanità prima di tutto

La Croce Rossa sarà sempre in prima linea per i più vulnerabili, cercando di rintracciare e dare risposte a tutte le ‘Solferino contemporanee’”, per cercare di approdare a un futuro plausibile e possibile. Ecco perché siamo lieti di aver firmato un testo che spinge a sensibilizzare in questa direzione.

Photo Credit: Jason Florio

Per leggere l’articolo con il documento integrale https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/migranti-riforma-politica-sostenibile-e-responsabile