
“In verità, la prova del buon ordine di un Paese è data dall’assenza della fame tra le masse”, ha scritto Gandhi. Ad un uomo a cui manca il cibo sono preclusi l’umanità, la dignità e il futuro. A nulla valgono i passi avanti della cosiddetta civiltà tecnologica se, ancora oggi, si muore di fame. Oggi, 16 ottobre, è il World Food Day, la Giornata mondiale dell’alimentazione.
Edizione 2017
L’edizione di quest’anno ha come tema le migrazioni. La fame, la povertà, insieme a un incremento degli eventi meteorologici estremi legati ai cambiamenti climatici, infatti, stanno contribuendo in maniera importante all’aumento del fenomeno migratorio. Occorre perciò investire soprattutto nella sicurezza alimentare e nello sviluppo rurale. I governi di tutto il mondo devono intervenire in maniera costruttiva. Non possiamo voltare la testa dall’altra parte e nemmeno meravigliarci, poi, che queste persone decidano di rischiare tutto per cercare di vivere una vita degna di questo nome. Secondo le stime della Fao, il più alto numero di persone mai registrato dalla Seconda Guerra Mondiale è stato costretto ad abbandonare la propria casa.
La carestia in Africa
In Africa è in atto una carestia che mette a rischio la vita più di 20 milioni di persone: in Kenya si stima in 3.5 milioni il numero di individui che hanno bisogno di sostegno alimentare. Un’emergenza immensa che, purtroppo, non trova spazio sulle colonne dei nostri giornali. Eppure, c’è tanto, tantissimo da fare. Ecco perché pochi mesi sono stato in Kenya, per accendere i riflettori su questa situazione e portare la nostra vicinanza alla Croce Rossa locale. Croce Rossa Italiana ha attivato anche la Campagna Africa , una raccolta fondi per fare qualcosa di concreto.
Cox’s Bazar
Oltre 507.000 persone, dallo scorso 27 agosto, hanno attraversato il confine tra il Myanmar e il Bangladesh, fuggendo dalla violenza nelle aree settentrionali dello stato di Rakhine. La maggior parte di loro sono donne e bambini che, in questo momento, vivono in insediamenti improvvisati a Cox’s Bazar, in condizioni difficilissime. Questa è una delle crisi più grandi e complesse della regione da decenni: cibo, acqua, assistenza sanitaria, igiene e un posto dove stare sono le priorità. Ecco perché sono rientrato da poco dal Bangladesh, per toccare con mano la situazione e fornire il maggior supporto possibile. Episodi analoghi avvengono in tutto il mondo. Questi sono solo alcuni esempi. Non dobbiamo voltare la testa dall’altra parte.
Photo Credit: Matteo Micucci/Croce Rossa Italiana