Francesco Rocca su 154 anni Croce Rossa Italiana

Esattamente 154 anni fa, la Croce Rossa Italiana viene fondata con il nome di Comitato dell’Associazione Italiana per il soccorso ai feriti ed ai malati in guerra. Siamo a Milano, 15 giugno 1864, due mesi prima della firma della Convenzione di Ginevra. Da allora di strada ne è stata fatta. Ecco perché oggi voglio festeggiare questo importante “compleanno” celebrando, innanzitutto, le volontarie e i volontari del nostro Paese, un vero orgoglio. Perché in un mondo sempre più disattento e disumanizzato, rivestono un ruolo cruciale.

L’insostituibile ruolo del volontario

 Queste donne e uomini eccezionali operano quotidianamente, 24 ore su 24, per aiutare i più vulnerabili, in Italia e all’estero. In questo momento di festa per la CRI, voglio innanzitutto ringraziarli per quanto fanno e per i tanti modi con cui rispondono alle sfide umanitarie del Terzo millennio.

La Croce Rossa oggi

La Croce Rossa è il più grande network umanitario del mondo, unico nel suo genere. Mentre le altre organizzazioni sono specializzate in un solo settore, noi siamo l’unica “multitask” che ha un modello di intervento integrato: disaster management, soccorso sanitario e psicologico, raccolta di sangue ecc. Le nostre Aree di attività spaziano dalla tutela e protezione della salute e della vita all’inclusione sociale; dalla preparazione delle comunità alla risposta a emergenze e disastri; dalla cooperazione con gli altri membri del Movimento Internazionale fino allo sviluppo dei Giovani a di una cultura della cittadinanza attiva.

Il lungo percorso di riforma

Voglio anche ricordare il percorso intrapreso dall’Associazione verso la modernizzazione: una Riforma che ha riconsegnato la Croce Rossa Italiana nelle mani dei volontari e che ci ha condotto verso traguardi prima impensabili. Oggi, infatti, abbiamo una Croce Rossa più snella, vicina alle nostre comunità, pronta a intercettare giorno dopo giorno le numerose sfide umanitarie. Da ricordare anche l’importantissimo ruolo del Corpo delle Infermiere Volontarie e del Corpo Militare, che ci rendono fieri in Italia e all’Estero per la loro operatività anche al fianco delle nostre Forze Armate.

Le sfide della nuova CRI

Dalle emergenze, in cui la Croce Rossa fa parte con orgoglio del sistema nazionale di Protezione Civile, al supporto alle popolazioni migranti che arrivano sulle nostre coste. Ancora dai servizi di prossimità nelle città all’educazione alla salute, alla cultura della non violenza e alla cittadinanza attiva. Sono tantissimi gli ambiti e gli interventi quotidiani portati avanti dalle donne e dagli uomini di Croce Rossa. E poi, nelle grandi metropoli, grazie alle Unità di Strada, siamo capaci di intervenire in quelle zone grigie della società, dove vivono gli invisibili, gli ultimi, tutti quelli che rischiano di non avere alcun tipo di supporto.

L’attuale ruolo del mondo del volontariato

 Come scrisse il nostro fondatore Henry Dunant nel suo “Un ricordo di Solferino”, la Croce Rossa deve rappresentare il meglio della società civile. Cito queste parole perché penso che la Croce Rossa Italiana stia sempre più andando in questa direzione. Come testimoniato, nei giorni scorsi, da una commovente cerimonia di riconsegna della bandiera con il nostro Emblema da parte dall’astronauta Paolo Nespoli (che ha voluto portare con sé nella Stazione Spaziale Internazionale e far fluttuare in assenza di gravità in un toccante video dedicato ai 17 milioni di volontari in tutto il mondo), “non esistono limiti che non possano essere superati”. Auguri Croce Rossa Italiana!”.