
Abbiamo aderito immediatamente, come Croce Rossa italiana, alla campagna virale #NotATarget, lanciata dal Comitato Internazionale di Croce Rossa (ICRC) a seguito della tragedia di alcuni operatori e volontari uccisi in Afghanistan e, poco prima, anche in Nigeria e in Siria. E’ fondamentale ricordare con forza che noi non siamo parte del conflitto per tutelare la vita di coloro i quali operano in teatri di guerra a favore dei più vulnerabili. Assistiamo a troppi attacchi.
La campagna
La Croce Rossa Italiana ha aderito immediatamente alla campagna virale #NotATarget, lanciata dal Comitato Internazionale di Croce Rossa, a seguito della tragedia di alcuni operatori e volontari uccisi in Afghanistan e, poco prima, anche in Nigeria e in Siria. Noi non siamo parte del conflitto, dobbiamo ribadirlo con forza e difendere le vite di coloro i quali operano in teatri di guerra a favore dei più vulnerabili. Ecco perché anche io ho scattato una foto con un cartello che riproduce l’importante hastag https://twitter.com/Francescorocca/status/831147540531859458
Gli operatori umanitari uccisi
In appena 24 ore, l’8 febbraio 2017, in Afghanistan sono stati uccisi sei operatori e due sono dispersi, in Siria è stato ucciso ad Aleppo un nostro operatore e feriti sette volontari, mentre un altro operatore umanitario, sua moglie e i due figli, sono stati ritrovati sotto le macerie di un palazzo a Idlib.
Sdegno e denuncia
L’iniziativa ha l’intento di sottolineare con forza il nostro sdegno di fronte ai tremendi attacchi e, in particolare, rendere omaggio ai colleghi uccisi. L’auspicio è che, anche grazie a queste iniziative, sia possibile dire basta a questo scempio. L’opera di sensibilizzazione deve essere fatta a ogni livello e anche i nostri governi devono fare pressione su chi è sul terreno per proteggere e rispettare gli operatori umanitari. Colpire chi porta soccorso significa colpire intere comunità.