
Bambini, donne e uomini coinvolti nella crisi umanitaria in atto al confine tra Grecia e Turchia, nelle isole greche e nel Mar Egeo non devono essere usati come strumento politico.
Non resteremo in silenzio
È inaccettabile che bambini e famiglie siano esposti ai gas lacrimogeni e alla violenza o che debbano rischiare la vita nel Mar Egeo. Non staremo in silenzio di fronte a questa terribile situazione umanitaria, che potrebbe peggiorare ulteriormente nelle prossime ore e nei prossimi giorni.
La preoccupazione della Federazione Internazionale
La Federazione Internazionale è profondamente preoccupata per il fatto che migliaia di persone, compresi i bambini, possano subire le conseguenze del fatto che ci sia un’ondata di migranti che cercano di attraversare il confine tra Turchia e Grecia. I governi hanno il diritto e la responsabilità di stabilire politiche migratorie e di controllare i propri confini ma è necessario, tuttavia, adottare misure per garantire che l’attuazione delle stesse non aumenti la sofferenza delle persone.
Chiediamo solidarietà dall’UE
Gli Stati membri dell’UE dovrebbero rispondere con spirito di solidarietà al recente aumento del numero di persone che cercano rifugio alle frontiere esterne all’UE. Devono farsi carico delle loro responsabilità nel proteggere le persone e nel salvare vite. I governi dell’UE non possono voltare le spalle a Turchia e Grecia. Gli Stati dell’Europa meridionale non possono essere lasciati soli. Tutti gli Stati hanno la responsabilità di proteggere le persone e salvare vite umane.
L’assistenza umanitaria sia garantita a tutti
Chiediamo all’UE e ai governi nazionali di evitare un ‘uso’ dei migranti come strumento politico, al fine di garantire che i richiedenti asilo possano ottenere protezione internazionale, in linea con le leggi internazionali e dell’UE. L’accesso all’assistenza umanitaria e ai servizi essenziali, compresa quella sanitaria, dovrebbe essere garantito per tutte le persone, in particolare per i bambini e per gli altri gruppi vulnerabili.