
Sul blog di Huffington Post datato 18 settembre 2014, Francesco Rocca interviene in merito ad un fatto di cronaca che ha sollevato molte polemiche, dibattiti e riflessioni: sul quotidiano on line Nuovasocietà di Torino uscì, a firma di Giulia Zanotti, il resoconto del post di Facebook di un operatore del 118 intollerante alle divise Cri, se indossate da donne musulmane. L’operatore dell’ambulanza (né volontario, né dipendente Croce Rossa), dichiarava di provare vergogna nel vedere una musulmana indossare una divisa della Croce Rossa che – a suo dire – avrebbe dovuto rappresentare il Cristianesimo.
La replica di Francesco Rocca
“Non è la prima volta che ci troviamo a dover constatare – ha spiegato Rocca – che i nostri sette principi e il Diu (Diritto umanitario internazionale), cui c’ispiriamo in ogni nostra missione nazionale e internazionale, sono per la maggior parte sconosciuti ai più. (…) La Croce Rossa è un emblema previsto dalle Convenzioni di Ginevra per garantire neutralità e protezione agli uomini e ai mezzi di soccorso. Non ha, come invece spesso si pensa, connotazioni religiose. Basta guardare all’Indonesia, uno dei paesi più musulmani al mondo, in cui opera la Croce Rossa Indonesiana, anziché la Mezzaluna Rossa (l’altro emblema oltre al cristallo)”. Il Presidente di CRI ha concluso l’intervento sottolineando lo sdegno per certi commenti intolleranti e razzisti, invitando nello specifico l’operatore a frequentare al più presto uno dei corsi della Croce Rossa.
Per leggere il blog http://www.huffingtonpost.it/francesco-rocca/musulmani-croce-rossa_b_5841216.html