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Il 7 luglio 2017 è una data che rimarrà nei libri di scuola: oltre 120 Paesi, infatti, presso la sede delle Nazioni Unite di New York, hanno adottato un trattato fondamentale per il divieto dell’uso delle armi nucleari. L’accordo arriva in un momento in cui il mondo vive nuovamente sotto lo scacco di questa minaccia concreta. Si tratta di un punto di partenza significativo, non certo di arrivo, verso lo smantellamento di questi strumenti disumani di morte

L’appello ai paesi reticenti

120 è un numero significativo di sottoscrittori. Tuttavia ancora bisogna fare molto per convincere i numerosi paesi reticenti, tra cui l’Italia, ignari del grande pericolo. Nei giorni scorsi, in occasione dei lavori americani, ho lanciato diversi appelli affinché accrescesse il numero di adesioni.

La posizione del CICR (Comitato Internazionale di Croce Rossa)

Il CICR (Comitato Internazionale di Croce Rossa) ha partecipato attivamente ai negoziati, sostenendo che il trattato è basato sul diritto internazionale umanitario e che contiene un divieto chiaro e non ambiguo. La carta adottata, infatti, risponde a questi obiettivi, fornendo una solida base per resistere alla proliferazione delle armi nucleari e creare un cammino verso la loro eliminazione. Il CICR, insieme al Movimento Internazionale della Croce Rossa e alla Mezzaluna Rossa, ha da tempo richiesto il divieto e l’eliminazione delle armi nucleari. Nel 1945, i medici del CICR sono stati tra i primi a rispondere alla devastazione dopo l’uso delle bombe atomiche in Giappone. Le conseguenze umanitarie catastrofiche erano chiare allora e la sofferenza continua ancora oggi.

La speranza per il futuro

Ora non resta che cogliere questa storica opportunità nella speranza che nel futuro ci sia una adesione globale. Questo lo dobbiamo ai nostri figli e al nostro pianeta: è giunto il tempo dell’azione.