IL CORRIERE DELLA SERA SULL’ELEZIONE DI ROCCA A PRESIDENTE CRI
IL CORRIERE DELLA SERA SULL’ELEZIONE DI ROCCA A PRESIDENTE CRI
IL CORRIERE DELLA SERA SULL’ELEZIONE DI ROCCA A PRESIDENTE CRI
IL CORRIERE DELLA SERA SULL’ELEZIONE DI ROCCA A PRESIDENTE CRI

Il 27 gennaio 2013 sono stato eletto Presidente della Croce Rossa italiana, con 322 voti su 418. Una grande gioia e un grande onore dopo oltre quattro anni passati come Commissario Straordinario. Le mie prime dichiarazioni riportate su sito della CRI erano state quelle della necessità di risanamento e rigore amministrativo. E sono stato molto orgoglioso della dichiarazione del Corriere della Sera secondo cui, con la mia elezione, “Lo ‘Spirito di Solferino’, forse, non è perduto”.

L’elezione

Dopo più di 4 anni passati come Commissario Straordinario in Croce Rossa, nella serata del 27 gennaio 2013 sono stato eletto Presidente della Croce Rossa italiana, con 322 voti su 418. Una grande gioia e un grande onore: il 24° presidente dalla storia della nascita della nostra importantissima Associazione.

Le mie prime dichiarazioni riportate su sito della CRI erano state quelle della necessità di risanamento e rigore amministrativo, da portare avanti anche nel futuro, onde cancellare definitivamente l’immagine di “carrozzone” che troppo spesso è finita sulle pagine dei quotidiani, rischiando di infangare l’operato di volontari e dipendenti.

L’annuncio dell’elezione sulle colonne del Corriere della Sera

(leggi l’articolo https://www.cri.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/15708 )

“La Croce Rossa italiana prova a ripartire – scrive l’autorevole quotidiano – ieri sera a Roma s’è data un presidente con regolari elezioni convocate, dopo più di 4 anni di commissariamento. Ma la strada comunque è già segnata – si chiama privatizzazione entro il 2016 – e il virtuoso proponimento sta scritto in evidenza sul sito dell’organizzazione” (…) “La Cri oggi ha 139 mila soci e 4 mila dipendenti. In alcune Regioni gestisce servizi cruciali per la Sanità, come il servizio 118”.

La necessità di ritrovare lo “spirito di Solferino”

“Lo ‘Spirito di Solferino’ – si legge sempre nell’articolo – fu quello dimostrato da uomini e donne del Mantovano che, senza chiedere nulla in cambio e senza far distinguo sull’identità di patria, s’improvvisarono medici e infermieri e andarono in soccorso dei tanti caduti sul campo. Qualche anno dopo, nel 1864, la Croce Rossa italiana nacque ufficialmente e nei secoli fino a oggi il testimone di tanta meravigliosa generosità è passato di mano in mano attraverso milioni di volontari e volontarie del soccorso, pionieri, infermiere, militari e donatori di sangue”.

Il nuovo corso dell’Associazione: il cambiamento

“Finalmente, dopo anni di gestioni allegre, la relazione della Corte dei Conti sulla Croce Rossa italiana per l’esercizio 2011 ha mostrato segnali di cambiamento (‘Il bilancio consuntivo consolidato 2011 – scrive la Corte – è stato approvato entro i termini di legge come non succedeva da 32 anni’). (…). “Lo ‘Spirito di Solferino’, forse, non è perduto”.