IL SEGRETARIO GENERALE FICR, ELHADJ AS SY, PARLA DELL’OPERATO DI CRI
IL SEGRETARIO GENERALE FICR, ELHADJ AS SY, PARLA DELL’OPERATO DI CRI
IL SEGRETARIO GENERALE FICR, ELHADJ AS SY, PARLA DELL’OPERATO DI CRI
IL SEGRETARIO GENERALE FICR, ELHADJ AS SY, PARLA DELL’OPERATO DI CRI

Il Segretario Generale della FICR, Elhadj As Sy, intervistato a margine di Solferino 2016 parla dell’operato della Croce Rossa italiana: “Siamo orgogliosi del lavoro quotidiano della CRI per i migranti”

L’intervista ad As Sy

“La Croce Rossa Italiana ci ha resi orgogliosi non solo per il lavoro instancabile fatto dai volontari in favore dei migranti, ma anche per la grande espressione di solidarietà nel dire ‘Nessun essere umano è illegale’. Quando avete lanciato questo slogan, era un momento molto difficile a livello politico e non era facile prendere una posizione di questo tipo: per questo voglio cogliere l’occasione per rendere omaggio alla vostra leadership, il presidente Francesco Rocca, e a tutti i volontari della CRI”.

Ruolo importante di CRI a favore dei migranti

Durante l’intervista As Sy, segretario generale della Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (FICR), ha rimarcato la volontà della Federazione Internazionale di continuare a supportare il lavoro della CRI in favore dei migranti e di incrementare le risorse per espandere le attività: “Guardiamo con grande orgoglio alla decisione della CRI di portare l’aiuto direttamente in mare durante le operazioni di ricerca e soccorso”. “Il nostro è un ruolo unico perché abbiamo l’opportunità di supportare le persone in ogni situazione: dalla partenza fino all’arrivo – spiega As Sy – nelle nazioni di origine, informando le persone sui rischi del viaggio, sui trafficanti di uomini, sui loro diritti per portarli a una scelta consapevole. Nelle nazioni di transito, nell’assisterli con l’aiuto umanitario. E infine agendo sull’integrazione: i migranti sono spesso visti come un peso per la società, mentre bisogna lavorare sulla coesione sociale, sulla condivisione e sul farli diventare membri attivi delle comunità”.

Solferino

Il pensiero, poi, è andato alla Fiaccolata, finita poche ore prima. “Mi sento onorato e privilegiato di aver partecipato ancora alla tradizionale Fiaccolata di Solferino”, dice senza mezzi termini il segretario generale As Sy. “Dovevo stare a casa, in vacanza. Poi il presidente Rocca mi ha mandato sul cellulare alcune foto della Fiaccolata dell’anno scorso. Mentre vedevo le foto, ho pensato che non c’era nulla che mi potesse impedire di organizzarmi e tornare qui con voi”, continua As Sy. “Nella storia abbiamo avuto campi di battaglia ben definiti e alcuni momenti che sono diventati icone: per esempio, Verdun nella Prima Guerra Mondiale e la Normandia nella Seconda Guerra Mondiale. Ora la situazione è molto più complessa: le parti non sono definite come prima e se non possiamo parlare di Terza Guerra Mondiale, possiamo però dire che c’è la guerra in quasi tutto il mondo. Tutte queste crisi messe insieme sono il fattore comune che porta migliaia di persone a lasciare la propria terra: qualcosa che non vedevamo dall’ultimo conflitto mondiale”. Secondo As Sy, 55 milioni di rifugiati e 120 milioni di migranti, cercano il rispetto della dignità umana, la speranza di un futuro migliore, aiuto e solidarietà, “altrimenti non accetterebbero viaggi rischiosissimi dove si può perdere la vita”.

Proteggere i più vulnerabili

Secondo il Segretario Generale, il ruolo di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa è quello di seguire l’imperativo umanitario di proteggere i vulnerabili, avere accesso a chi ha bisogno e facilitare l’integrazione. “Dove c’è un bisogno umanitario, noi ci dobbiamo essere. Per questo, quando qualcuno ha deciso di chiudere le operazioni in Grecia contro alcune decisioni politiche, noi abbiamo deciso di rimanere per supportare i migranti”. Ma quanto sono ancora attuali i Principi di Croce Rossa? “I nostri Principi sono testati quotidianamente ovunque noi operiamo. In queste guerre sempre più complesse, dove vediamo comunità divise in lotta, è sempre più difficile rimanere neutrali e imparziali, ma non è impossibile. I nostri Principi ci danno quello spazio necessario a operare, in un mondo dove lo spazio umanitario si sta drammaticamente rimpicciolendo di giorno in giorno. Dobbiamo tenere alto lo spirito dei Principi: ci sono situazioni oggi in cui c’è bisogno di noi come non mai”.

Le priorità umanitarie

E infine, quali sono le priorità umanitarie? “Non parlerei di priorità, per noi ogni bisogno è sullo stesso livello. Un volontario che aiuta un disabile a muoversi o presta servizio in ambulanza fa un servizio prioritario come chi opera in zone di crisi, dopo un terremoto o sotto le bombe di Aleppo. Noi dobbiamo stare sempre dalla parte di chi ha bisogno. Più che altro, ritengo prioritario ridefinire le strategie di lungo termine, davanti a conflitti e crisi che si protraggono nel tempo; migliorare la resilienza e la preparazione delle comunità; organizzarsi per avere più sostegno e più risorse. Su questo dobbiamo lavorare, ma deve essere chiaro per noi tutti i bisogni sono ugualmente prioritari”.