
“Il mondo è tenuto insieme da vincoli d’amore e dedizione. La storia non registra i quotidiani episodi d’amore e dedizione. Registra solo quelli di conflitto e guerra. Gli atti d’amore e generosità sono molto più frequenti dei conflitti e delle dispute” (Gandhi). Dovremmo ripartire da qui. Essere capaci di meravigliarci ancora, “registrare” e poi diffondere le piccole grandi storie di generosità quotidiane, veri e propri “atti d’amore” che i nostri volontari ci trasmettono in maniera diretta, attraverso il loro agire. Ecco perché oggi, nel giorno del loro matrimonio, voglio trasmettere i più sentiti auguri a Roberto e Maria da parte di tutta l’Associazione, raccontando la loro storia che è, in sostanza, un regalo che hanno voluto fare a noi.
La storia d’amore nata in una cucina della CRI
E’ proprio il caso di dire che “galeotta fu la Croce Rossa”: la coppia di Ventimiglia, infatti, si conosce facendo volontariato nelle cucine del Centro di Accoglienza Straordinaria Campo Roja. Roberto trascorreva la pausa pranzo dal lavoro dando una mano in cucina, lavando le pentole e servendo i pasti. Incontra così Maria, anche lei impegnata nel servizio mensa. Oggi, entrambi svolgono servizio in ambulanza e assistenza negli eventi pubblici. Durante i soccorsi per il sisma del Centro Italia, i due hanno raggiunto Camerino per servire alla mensa delle persone che avevano perso la casa.
Il matrimonio e la speciale lista nozze
Decidono quindi di sposarsi, ma vogliono celebrare l’unione attraverso un gesto di solidarietà. “Il nostro amore è nato nella CRI per questo siamo contenti di condividere il momento del matrimonio con i nostri amici volontari e, soprattutto, offrire un piccolo aiuto per il nostro Comitato”. Roberto e Maria, infatti, hanno stabilito di raccogliere fondi, al posto dei tradizionali regali della lista nozze, per l’acquisto di un mezzo da donare al loro Comitato. L’automobile si aggiungerebbe ai tre mezzi ora presenti e sarebbe un fondamentale strumento per migliorare le attività di assistenza sul territorio: accompagnamento delle persone che necessitano di dialisi e visite mediche, trasporto sangue e supporto al Campo. E lo fanno perché vogliono così ringraziare la Croce Rossa che li ha fatti incontrare.
Un esempio stra-ordinario
Non è un piccolo aiuto. Si tratta, invece, di uno stra-ordinario esempio (uno dei tanti che, quotidianamente, abbiamo la fortuna di toccare con mano grazie agli oltre 160.000 uomini e donne della Croce Rossa Italiana) di cui in questi tempi abbiamo un gran bisogno e che testimonia concretamente l’immutato spirito che muove i nostri volontari: quello delle donne di Castiglione, quello narrato nel testo “Un Souvenir de Solferino” di Henry Dunant, quello che ci consente con orgoglio di essere l’Associazione umanitaria più grande del mondo. Grazie perciò a Roberto e Maria e grazie a tutte le donne e gli uomini della Croce Rossa, capaci di testimoniarci cosa siano l’”amore e la dedizione”.